GIULIANOVA, 15.1.2013 -
È nello stesso tempo sorprendente quanto
confortante apprendere che l’amministrazione
comunale di Giulianova intenda, dalla prossima
stagione balneare, non rilasciare alcuna licenza
per il commercio in forma itinerante nelle aree
demaniali marittime.
È quanto, del resto, il sottoscritto, dopo
essersi confrontato con le associazioni di
categoria, sostiene da almeno tre anni, ovvero
da quando la stessa amministrazione adottò un
regolamento cervellotico, inapplicabile,
fortemente lesivo della concorrenza nei
confronti di quei commercianti, balneatori e
operatori del settore, che aspettano il periodo
estivo per trovare un minimo di respiro
economico per le loro attività.
In quell’occasione, l’amministrazione si
sottrasse al dibattito in consiglio comunale e
si presentò con un testo inemendabile l’ultimo
giorno utile per l’adozione dello stesso,
liquidando con sufficienza le mie critiche, con
cui sottolineavo tra l’altro come si creassero
anche difficoltà enormi agli organi preposti ai
controlli.
Il vicesindaco Gabriele Filipponi e l'assessore
al Commercio Fabio Ruffini ebbero a definire
tale regolamento “analitico, ben strutturato,
volutamente approntato per evitare confusione e
incertezza” e, non soddisfatti, aggiunsero
l’immancabile pennellata ideologica, motivando
politicamente quella scelta con la necessità di
tutelare lavoratori “figli di un Dio minore, che
traggono dalla loro attività quel poco che
consente loro di sopravvivere assai
modestamente. Per questo non abbiamo voluto
ghigliottinare con l'azzeramento delle licenze –
conclusero – lavoratori di cui rispettiamo la
dignità”.
Quegli stessi lavoratori che oggi, con cinica
disinvoltura, non si fanno scrupolo di
abbandonare al proprio destino. Piuttosto che
inseguire consensi estemporanei, avrebbero
potuto e dovuto, già da allora, valorizzare gli
sforzi economici di quegli operatori locali del
settore turistico che, tra mille difficoltà,
contribuiscono sensibilmente all’economia
giuliese.
Da parte mia, non posso che essere soddisfatto
nel constatare come un’opposizione seria,
costruttiva e fortemente ancorata alle istanze
dei cittadini e delle categorie produttive, alla
distanza, costringa un’amministrazione sorda e
presuntuosa a imbarazzanti e tardivi
dietrofront. |