GIULIANOVA, 8.1.2013 -
Nella seduta del Consiglio Regionale del 29
dicembre scorso, con un sub-emendamento
abrogativo al Progetto di Legge n. 493/2012
(Legge Finanziaria Regionale 2013) a firma
Chiodi – Venturoni - Di Dalmazio e altri,
è stata respinta una proposta di modifica, a
firma Maurizio Acerbo e Cesare D’Alessandro,
della L.R. 10 luglio 2002 n. 11.
Tale proposta, formalizzata con un emendamento
alla Legge Finanziaria Regionale 2013, prevedeva
un aumento del 100% dell'imposta regionale
sulle concessioni statali dei beni del demanio e
del patrimonio indisponibile, portando così la
base imponibile dal 10% al 20% sul canone
statale per le concessioni con finalità
turistico-ricreative (ex. art. 10 L.R. 17
dicembre 1997, n 141).
La ferma contrarietà della maggioranza in
Regione Abruzzo all’aumento proposto è ancor più
significativa data l’incertezza che stanno
vivendo gli operatori balneari e l’intero
comparto sotto la scure della direttiva
comunitaria Bolkestein .
È con grande piacere che mi rivolgo ai
balneatori di Giulianova, sui quali già
gravano, oltre alla congiuntura economica
generale, scelte amministrative locali
vessatorie quali l’istituzione dei parcheggi
a pagamento e l’aumento del 30% della
TARSU, dal sottoscritto sempre contestate e
contrastate in Consiglio Comunale.
Rimarco e rivendico la differenza, culturale
prima ancora che di metodo, tra la sinistra
Giuliese, sempre più “maggioranza delle
tasse”, e chi al contrario traduce in fatti
concreti una politica capace di comprendere la
difficile situazione che le attività produttive
vivono quotidianamente. |