GIULIANOVA,
21.5.2014 -
C'è un argomento rimasto
colpevolmente ai margini
del gran parlare di
queste settimane
pre-elettorali, pur
coinvolgendo in maniera
diretta e sentita
l'intera popolazione
giuliese. Parliamo della
sanità locale, con in
primo piano l'ospedale
civile “SS. Maria dello
Splendore”, le cui
condizioni sia dal punto
di vista strutturale che
da quello delle
prestazioni fornite non
sembrano però rientrare
fra i temi cruciali del
dibattito elettorale.
Eppure quanto
accaduto in questi anni, con la progressiva
chiusura dei reparti ed un preoccupante
depauperamento delle capacità di intervento del
nosocomio, avrebbe dovuto mantenere
un'attenzione elevata sull'argomento. Purtroppo
l'abitudine della cattiva politica è quella di
dedicarsi molto alle chiacchiere ed assai meno
ai fatti, e le vicende della sanità locale non
hanno fatto eccezione: finita la fase dello
sconcerto e dell'indignazione tutto scivola nel
dimenticatoio, come i casi eclatanti della
chiusura del Punto nascita e del
ridimensionamento del Centro della
fisiopatologia della nutrizione stanno
pesantemente a dimostrare. Anche perché, e la
storia recente lo dimostra, sono molto spesso i
condizionamenti di partito ad impedire che
l'attenzione alle criticità sanitarie vada oltre
una protesta tanto urlata quanto inconcludente e
di facciata.
Ospedale e sanità
nel suo complesso rimangono invece temi caldi ed
ormai irrimandabili, da affrontare con estrema
serietà ed altrettanto realismo, abbandonando
prima di tutto l'ormai abusata trovata
propagandistica del nuovo ospedale.
Riteniamo che
l'impegno debba piuttosto andare nella direzione
di garantire in tempi ragionevoli la presenza a
Giulianova di un efficiente polo ospedaliero di
medie dimensioni, ristrutturando ed adeguando
l'esistente, e dotandolo di tutte le specialità
di base. Una struttura destinata alla cura degli
acuti, dotata del personale sufficiente e delle
attrezzature necessarie per fornire un servizio
puntuale ed efficiente. Una struttura che,
riteniamo non possa prescindere dalla
riapertura del
Punto nascita,
dal
potenziamento del Pronto Soccorso dotandolo di
Astanteria,
dalla realizzazione di un
Centro di
Riabilitazione
di riferimento
regionale per tutte le patologie, dalla
Risonanza
Magnetica
per tutti gli
organi (il costo di quest'ultima verrebbe
rapidamente ammortizzato semplicemente con la
riduzione della spesa per le prestazioni
attualmente eseguite presso centri privati
convenzionati). Necessari, inoltre, l'apertura
della
Residenza Sanitaria Assistita (RSA)
perle gravi
patologie cronichee l'organizzazione dei
Nuclei delle
Cure Primarie
per la medicina generale sul territorio.
Imprescindibili, infine, il rilancio del
Centro di
fisiopatologia della nutrizione,
che le recenti decisioni a livello regionale
hanno letteralmente svuotato, e, soprattutto,
una
rapida riduzione delle liste d'attesa,
con il dovuto potenziamento dei mezzi
diagnostici e del personale medico e paramedico.
La questione è
complessa e impegnativa: risolverla una volta
per tutte il primo impegno da affrontare. Lo
faremo con la ferma volontà di sostituire
finalmente i fatti a quel chiacchiericcio
inconcludente che ha costantemente
caratterizzato, con molta demagogia e pressoché
nullo costrutto, la gestione della sanità
giuliese di questi ultimi anni. |