GIULIANOVA,
6.10.2014
-
“Forse
è a causa dei tanti problemi che ha nella sua
Teramo, e della difficoltà a risolverli. Ma il
maldestro tentativo di deviare l'attenzione
facendo paragoni con Giulianova, che peraltro
non reggono, fa pensare che il sindaco Brucchi
sia masochista. Perché per la seconda volta ci
chiama in causa sbagliando di nuovo in quanto a
Giulianova, anche relativamente alla TARI, si
spende di meno”.
Il
sindaco Francesco Mastromauro esordisce
così replicando a quanto sostenuto dal primo
cittadino di Teramo, Maurizio Brucchi,
secondo il quale a Teramo ci sarebbero state
notevoli diminuzioni della TARI contrariamente a
Giulianova dove, sempre a detta di Brucchi, gli
aumenti avrebbero toccato il 200%.
“Facendo
un raffronto tra le tariffe non domestiche dei
due Comuni”, dichiara Mastromauro, “a
Teramo ben 18 categorie su 30 pagano di più
rispetto a Giulianova. Limitiamoci ad alcuni
esempi. Pizza al taglio ed orto-frutta su una
superficie di 50 mq. a Teramo si pagano 878
euro, a Giulianova 810. Per quanto concerne i
ristoranti, le pizzerie ed i pub su una
superficie di 200 mq., a Teramo i titolari
spendono 3.158 euro mentre i loro colleghi a
Giulianova 2.880. E ancora: per un locale di 50
mq. le parrucchiere e le estetiste teramane
sborsano 355,50 euro mentre le colleghe giuliesi
pagano 284 euro. Un negozio di abbigliamento di
150 mq. paga 1.012,50 euro se ubicato a Teramo,
846 euro se presente a Giulianova. Per
quanto concerne invece le utenze domestiche
– prosegue Mastromauro - gli aumenti si
assestano ad un massimo del 20% considerando
soprattutto che tantissimi non ci sarà alcun
aumento, e in molti casi si avrà anzi una
diminuzione. Anche qui è importante fare un
esempio. Se nel 2013 con la TARSU un nucleo
familiare composto da due persone e dimorante in
un appartamento di 100 mq. pagava 246 euro, nel
2014 con la TARI pagherà 240 euro. Situazione
invariata invece per 3 componenti con un
appartamento di 120 mq. Il sindaco Brucchi parla
di diminuzioni a Teramo, ma dimentica di dire
che nella sua città da anni vengono applicate
tariffe molto più alte rispetto a quelle di
Giulianova. E ciò perché già nel 2012 e nel 2013
il Comune di Teramo ha applicato quanto previsto
dalla normativa Tia/Tares, vicine di casa
dell’attuale Tari. Il Comune di Giulianova,
invece, nonostante dal 2013 fosse in vigore la
Tares, ha continuato ad applicare su concessione
normativa la Tarsu, così contenendo gli aumenti
ad un massimo del 17%. Incrementi dovuti al
fatto che è stata aumentata, non per nostra
volontà, la percentuale di copertura del costo
del servizio di smaltimento rifiuti fino al 90%
della spesa. A questo punto – conclude il
sindaco Mastromauro - consiglio vivamente al
collega Brucchi, per evitare di fare ancora
autogoal, di occuparsi, come è giusto che sia,
dei problemi che angustiano la sua città. Che,
lo ricordo, in base ai dati dell’ufficio studi
della Cgia di Mestre, figura tra i sette
capoluoghi di provincia italiani con i rincari
più alti relativamente alla TASI. Senza contare
poi, a conferma del forte divario nel costo
della vita e nel diverso trattamento riservato
ai cittadini, che i buoni pasti negli asili
teramani costano 4,40 euro contro i 2,60 di
Giulianova”. |