GIULIANOVA,
14.10.2014 - La
notizia apparsa venerdi scorso sui giornali
circa la decisione della Camera di Commercio di
Teramo di ridurre le quote di partecipazione
all’Ente Porto già nel 2015 per poi uscire
definitivamente nel 2016 ha profondamente
amareggiato il Presidente Paolo Vasanella, il
quale ha manifestato con una nota al Presidente
Di Carlantonio tutta la sua contrarietà.
“Sono
stato eletto all’unanimità dall’Assemblea degli
Enti Consorziati, di cui il Dott. Di Carlantonio
è presidente, da meno due anni per proseguire
nell’opera di sviluppo del Porto iniziato dai
miei predecessori negli anni settanta e che ha
portato a ridisegnare radicalmente lo scalo
giuliese.” afferma Vasanella “Oggi,
alla vigilia di una importante opera – la nuova
imboccatura –, che metterà in sicurezza l’area
portuale, la Camera di Commercio, Ente promotore
insieme al Consorzio BIM Vomano Tordino
dell’Ente Porto, di punto in bianco ed in
maniera inaspettata ed inusuale, ci fa mancare
il suo importante sostegno”.
“L’Ente
Porto” ricorda Vasanella ”dalla sua
costituzione 1973 non ha implementato se stesso
diventando il solito deprecabile carrozzone
pubblico, ma, al contrario, con un organico
ridottissimo da sempre, ha realizzato opere,
infrastrutture e gestito servizi, valorizzando
il porto ed aiutando lo sviluppo delle attività
ad esso collegate.”
“Rivendico pari dignità per gli amministratori
ed il personale dell’Ente Porto nel confronto
con le stesse figure degli Enti Consorziati”
prosegue Vasanella “e vorrei il rispetto per
gli impegni assunti. Inoltre, non sono
sopportabili quelle esternazioni, che sempre
più di frequente compaiono sui media, di
sopprimere il consorzio. Tali atteggiamenti
mettono in difficoltà l’Ente Porto e non
consentono un lavoro sereno, di cui c’è assoluto
bisogno per una valida azione amministrativa.
Sono convinto che oggi più che mai i Legali
Rappresentanti degli Enti Consorziati dovrebbero
difendere e credere in questo Organismo, da loro
stessi creato, che non ha affatto esaurito i
propri compiti. E’ sicuramente possibile,
anzi auspicabile,” conclude Paolo Vasanella
”una revisione dello statuto e della
convenzione per ridisegnare i compiti che l’Ente
Porto dovrà affrontare nei prossimi anni e
ridefinire gli assetti ma questo dovrà essere un
percorso comune e attentamente ponderato, per
salvaguardare, anzitutto i posti di lavoro e,
quindi, la realizzazione di quelle opere
necessarie allo sviluppo portuale. Mi auguro,
pertanto, che il Presidente Di Carlantonio e gli
Organi Camerali ripensino la decisione così
frettolosamente adottata e non permettano che un
arido suggerimento contabile prenda il
sopravvento su una più giusta scelta politica”. |