GIULIANOVA, 7.11.2014
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Era l'ottobre del 2012 quando il Sindaco
Mastromauro annunciava l'adozione del Piano
Comunale di Emergenza previsto dalla Legge n.
100 del 12/07/2012.
“Abbiamo finalmente
uno strumento aggiornato
– affermava il
sindaco Francesco
Mastromauro –
per definire gli
eventi calamitosi che
potrebbero interessare
il nostro territorio, e
che in effetti si sono
verificati nel
recentissimo passato,
per prevedere gli
scenari possibili ed
organizzare quindi le
procedure operative per
una pronta, coordinata
ed efficace risposta. Il
Piano, infatti, permette
di pianificare le azioni
preventive organizzando,
nel migliore dei modi,
l’assistenza immediata
alla popolazione
colpita. In sostanza è
un vero e proprio
supporto operativo al
quale il Sindaco si
riferisce per gestire
l’emergenza dovuta ad un
evento calamitoso col
massimo livello di
efficacia”.
“Per l’approntamento
del Piano –
specificava il
vicesindaco Gabriele
Filipponi -
si è proceduto
all’analisi delle
caratteristiche del
territorio comunale e
dei rischi naturali o
derivanti dalle attività
antropiche, individuando
quindi le disponibilità
di personale e mezzi
nell’ambito comunale
stesso, assegnando i
compiti e definendo le
procedure di intervento
in caso di emergenza”.
Nel Piano Comunale di
Emergenza sarebbero
state previste 14 aree
di attesa,
luoghi nei quali deve
essere garantita la
massima assistenza alla
popolazione
immediatamente dopo
l’evento calamitoso,
oppure successivamente
alla segnalazione della
fase di preallarme,
individuate nelle
seguenti zone: Campo
delle Fiere, Piazza
Bellini, Piazza Buozzi,
Ruetta Scarafoni (dietro
Ospedale), Piazza nella
parte posteriore della
scuola di Colleranesco,
Piazza della
Trinità–Chiesa a Case di
Trento, Parco Annunziata
(Viale dei cedri),
Piazza Roma, Piazza
Dalla Chiesa, Piazza
Dalmazia, Piazza Fosse
Ardeatine, Parco
Vuillermin-Parco degli
Eucalipti, Piazza di
Villa Pozzoni e
parcheggio di Via Ripoli. A
queste si aggiungevano 5
aree di accoglienza, in
grado di accogliere ed
assistere la popolazione
allontanata dalle
proprie abitazioni,
ubicate rispettivamente
nella Pista di atletica
in Zona Orti, nel Campo
sportivo Castrum, nel
Campo sportivo
dell’Istituto Gualandi,
nel Parco Chico Mendez e
nel parcheggio di Via
Ippodromo.
Lo Stadio Fadini era
stato invece stato
individuato quale area
di ammassamento,
deputata cioè a
raccogliere uomini e
mezzi necessari alle
operazioni di soccorso
alla popolazione. Cuore
pulsante del sistema di
intervento avrebbe
dovuto essere il C.O.C.,
Centro Operativo
Comunale,
ubicato nella nuova e
moderna sede della
nostra Polizia
Municipale.
Ma, fa notare
l'associazione Gente in
Comune, di tale piano,
fondamentale per la
sicurezza della città in
caso di eventi
calamitosi, nulla più si
è saputo. Niente si
trova sul sito web
istituzionale del
Comune, nessuna azione
di informazione e
sensibilizzazione della
popolazione sui
contenuti del piano è
stata portata avanti,
nessun cartello che
individui le aree di
attesa, accoglienza e
ammassamento, né
indicazioni operative
distribuite alla
popolazione in caso di
emergenza. E del famoso
Centro Operativo
Comunale, che doveva
essere istituito presso
la sede della Polizia
Municipale, non si
conoscono funzioni,
numero personale addetto
e risorse.
Gente in Comune, quindi,
chiede l'immediata
attivazione del Piano,
con l'individuazione,
tramite apposita
segnaletica, delle aree
di attesa, accoglienza e
ammassamento, previo
attrezzamento delle
stesse, e una campagna
informativa della
popolazione, anche a
mezzo di appositi
incontri dove spiegare
le modalità di
attuazione del piano in
caso di evento
calamitoso. Chiede,
inoltre, la
pubblicazione sul sito
web del Comune
dell'intero piano in
modo che lo stesso
risulti subito
operativo.
"E' incredibile -
dichiara Gente in Comune
- come il Comune di
Giulianova risulti, sul
sito della Protezione
Civile regionale, come
uno dei Comuni dotati di
Piano Comunale di
Emergenza, e poi i
cittadini, che
dovrebbero esserne i
primi destinatari, ne
siano totalmente
all'oscuro e,
addirittura, non si
riesca a reperire tale
piano neppure sul sito
web del Comune".
"Chiediamo quindi
- conclude
l'associazione -
l'immediata
pubblicazione del piano
e l'attuazione delle
misure sul territorio
necessaria per la sua
piena operatività".
Associazione Gente in
Comune
www.genteincomune.org |