GIULIANOVA,
17.3.2014
-
“Con il governatore
Chiodi la Sanità
abruzzese, e teramana in
particolare, sta
diventato un malato
terminale. E ciò che
ancora funziona, come la
Piccola Opera Charitas,
lo si vuole azzoppare.
Altro che nuovo
ospedale! Qui c'è
bisogno di una svolta
decisa, che dia reali
soluzioni ai problemi”.
Il sindaco
Francesco Mastromauro torna sulla questione
Piccola Opera Charitas dopo il question-time
dell'11 marzo scorso al quale, su interrogazione
presentata dal consigliere Claudio Ruffini,
il presidente della Regione, risultato assente,
doveva rispondere in ordine alla riconversione
della struttura fondata da padre Serafino
Colangeli.
“Pensavamo,
speravamo – dichiara il sindaco - che
dopo la mia iniziativa del 3 ottobre 2013,
che registrò la mobilitazione di tantissimi
cittadini e di forze politiche anche su
posizioni antitetiche ma nell'occasione
ritrovatesi compatte nella difesa ad oltranza
della Piccola Opera, le ombre nere sul destino
della struttura si fossero dissolte. La speranza
nasceva dalla rassicurazione, giunta da chi ha
la competenza in materia, che il problema
sarebbe stato risolto. Una speranza coltivata da
tutti, e in particolare dai ragazzi ospiti
dell'Istituto, dai loro familiari e dagli
operatori, a rischio disoccupazione. E invece
rieccoci al punto di partenza. Il Moloch che
incombe sulla benemerita Opera fondata dal “Don
Orione d'Abruzzo”, come da alcuni veniva
chiamato padre Serafino, è costituito da un
decreto del commissario ad acta, il n. 20 del
2014, che comporterebbe, se applicato, la
disattivazione di ben 81 posti letto di
riabilitazione estensiva riconvertendoli in
parte in Residenza protetta per disabili per
soli 69 posti letto. Il risultato sarebbe un
colpo di maglio sulla Piccola Opera, il cui
budget verrebbe praticamente dimezzato
con
gravi ripercussioni sia nel recupero, sia nel
mantenimento delle condizioni psico-fisiche
degli assistiti e sia, infine, sugli attuali
livelli occupazionali. Davvero ci si chiede il
motivo di quella che sembra essere ormai una
sorta di ostracizzazione. Le cose debbono
cambiare, ma non cambieranno fino a quando in
Regione siederanno Chiodi e l'attuale Giunta.
Per questo
– conclude Mastromauro - ho investito del
problema il candidato governatore Luciano
D'Alfonso chiedendogli di inserire nel suo
programma, che prevede una decisa sterzata anche
nelle politiche sanitarie, opportune iniziative
a sostegno della Piccola Opera. Che è davvero, e
non solo per Giulianova, un fiore all'occhiello
e un sicuro punto di riferimento per le persone
svantaggiate e in difficoltà. Molto spesso,
purtroppo, sole”. |