GIULIANOVA,
5.11.2014
-
La notizia appresa dagli
organi di stampa
riguardante il decreto
ingiuntivo nei confronti
della ASL di Teramo da
parte della Fondazione
Piccola Opera Charitas
Onlus di Giulianova è
inesatta, fuorviante e a
tratti priva di
fondamento tanto da
creare confusione sulla
reale versione dei
fatti.
Il decreto ingiuntivo di
cui si è parlato
nell’articolo riguarda
solo l’annualità 2014 e
non anche quella del
2013. La pratica del
decreto ingiuntivo
purtroppo per la
Fondazione POC è prassi
già da tempo (sin dal
2009), atti necessari al
fine di ottenere il
pagamento delle
prestazioni erogate agli
utenti inviati dalla ASL
stessa: è a dir poco
strano che solo oggi
venga fuori questa
notizia in maniera tanto
eclatante.
In particolare si è
ricorso agli atti
ingiuntivi già nel 2012
per il pagamento
dell’annualità 2009 e
successivamente nel 2013
per l’annualità 2012,
procedimenti conclusisi
sempre a favore della
POC con successivo
pagamento delle spese e
degli interessi passivi
da parte della ASL.
Ad oggi, per l’annualità
2014, la Fondazione ha
erogato circa 230
prestazioni giornaliere
con una dotazione di
personale di circa 140
unità: non un solo euro
è stato pagato dalla ASL
di Teramo per tali
prestazioni! L’ennesimo
ricorso agli atti
ingiuntivi è stato
dettato esclusivamente
dalla necessità di
“rimanere in vita”.
Perché questo modus
operandi nei
confronti di una
struttura con 52 anni di
storia, che sta portando
a compimento un’opera di
ristrutturazione che la
pone all’avanguardia nel
panorama delle strutture
riabilitative abruzzesi
e non, che ha una
ricettività di pazienti
extra-regionali in
quanto struttura di
“eccellenza”, come
definita dal Presidente
della Regione e
Commisario ad Acta per
la Sanità durante la
visita del 24 ottobre
2014 presso l’Ospedale
di Giulianova?
Appare inoltre fuori
luogo e tendenzioso
rilevare le eventuali
irregolarità riscontrate
nel corso delle
ispezioni dello scorso
anno e del luglio 2014
in quanto le strutture
ex art. 26 della L.
833/78 sono oggetto di
un procedimento di
riconversione diretto
dalla Regione che ad
oggi non ha concluso il
suo percorso e che per
la Fondazione POC
prevede un crono
programma presentato lo
scorso anno che ad oggi
risulta rispettato.
Il blocco dei pagamenti
ha creato le condizioni
affinché si ricorresse
all’ennesimo decreto
ingiuntivo, peraltro
senza che vi sia stata
una modifica
contrattuale rispetto al
passato in quanto per
l’annualità 2014 la
Fondazione POC è stata
ammessa alla
contrattazione delle
strutture ex art. 26 in
base al DCA n. 70 del
22.05.2014. Come può una
struttura con oltre 140
dipendenti e più di 200
disabili al giorno poter
far fronte ai propri
obblighi senza avere
quanto spettante? Come
può effettuare cure,
assistenza, e
riabilitazione ai
disabili gravi inviati
dalla ASL? Cosa avrebbe
dovuto fare la Piccola
Opera Charitas con
lavori di
ristrutturazione in
corso per oltre 3
milioni di euro?
La ASL da una parte
pretende il rispetto del
crono programma e
dall’altra non riconosce
le prestazioni che lei
stessa autorizza, di
fatto dimezzandole
per il 2013 ed
eliminandole per il
2014. Prima ancora che
in sede giudiziale
qualcuno dovrà rendere
conto alle oltre 350
famiglie coinvolte tra
lavoratori e disabili
assistiti.
Ufficio stampa
Piccola Opera Charitas |