GIULIANOVA,
23.8.2017 -
Periodicamente sui mezzi di informazione
tornano notizie
sulla
lottizzazione Lido delle Palme: “è ferma da
troppo tempo“, “i proprietari aspettano da 40
anni di poter costruire”, “l’area è piena di
erbacce, di arbusti e di rifiuti abbandonati”,
“negli ultimi tempi sono divampati vari incendi
che hanno richiesto l’intervento dei vigili del
fuoco” etc.
Apparentemente sembrerebbe una
storia inspiegabile e risalente alla notte dei
tempi.
In realtà è una storia su cui è
molto facile fare chiarezza.
Quel comparto - circa 90.000 mq.
localizzati all‘altezza del Dino’s, dalla
ferrovia fino al lungomare - fu inserito dal PRG
del ’94 nell’ambito dello sviluppo della zona E2
turistica con un mix di destinazioni d’uso
(ricettivo, residenziale, commerciale, sportivo)
accanto ad opere di urbanizzazione quali strade,
parcheggi pubblici, verde urbano, verde
attrezzato con impianti sportivi pubblici con la
finalità di non farne un quartiere dormitorio
bensì di grande qualità e vivibilità. L’iter si
concluse nel ’98 e da allora (cioè da 20
anni!!!) si sarebbe potuto tranquillamente
edificare se si fossero seguite le direttive del
Piano Regolatore Generale. Invece si è voluto
fare altro a scapito degli interessi generali e
di un insediamento di qualità (i dettagli si
possono trovare nel comunicato diffuso dalla
nostra associazione nel 2011) link. E così nel
2009 la prima Giunta Mastromauro per assecondare
questa volontà adottò in variante al PRG un
nuovo Piano di Lottizzazione che il TAR, su
ricorso di alcuni proprietari dissidenti, ha
annullato con questa motivazione: “in sede di
approvazione di un piano di lottizzazione, la
Giunta ed il Consiglio Comunale sono tenuti
esclusivamente a verificare la conformità del
piano attuativo alle disposizioni contenute
nello strumento urbanistico generale“.
Ciò ha comportato ben 7 anni di
blocco di ogni iniziativa.
Poi nell’estate scorsa, pur di
assecondare a tutti i costi i voleri del
consorzio dei proprietari, l’amministrazione ha
proceduto, con una doppia delibera di giunta,
all’approvazione sostanzialmente dello stesso
piano di lottizzazione già bocciato dal TAR,
commettendo una doppia irregolarità:
- non rispetto della sentenza del
TAR del 2014
- mancato passaggio in consiglio
comunale di un piano urbanistico che, essendo in
variante al PRG, per legge deve
obbligatoriamente avvenire.
Ciò ha comportato l’attenzione
della magistratura che ha sequestrato tutti gli
atti riguardanti la corposa lottizzazione.
Come si vede è una brutta storia
in cui l’amministrazione comunale ed il
consorzio dei proprietari hanno agito in piena
sintonia ignorando il PRG e la sentenza del TAR
in spregio alla buona urbanistica che contempera
le esigenze dei privati con quelle altrettanto
importanti della collettività.
Le conseguenze sono state due:
- La paralisi ed il degrado di
cui tutti si lamentano ma che hanno, come si è
visto, responsabili precisi in tutte le Giunte
che hanno governato dal 1988 ad oggi.
- L’attenzione della magistratura
sulla lottizzazione “Lido delle Palme”,
all’interno della complessa vicenda giudiziaria
denominata “Operazione Castrum”. |