GIULIANOVA,
11.4.2017 -
In merito
alle considerazioni contenute nella lettera
firmata dai consiglieri regionali Monticelli e
Mariani e dall’Assessore Pepe concernente una
mia eventuale “incompatibilità politica” a
ricoprire il ruolo di componente del consiglio
di amministrazione dell’Ente porto urge da parte
mia fare chiarezza su alcuni punti sollevati e
che difettano in maniera evidente sia dal punto
di vista formale che sostanziale.
Leggendo
con attenzione lo Statuto, strumento che
disciplina il funzionamento e l’organizzazione
dell’Ente si evince chiaramente (art 20, comma
3) che è l’Assemblea “con il voto favorevole
della maggioranza dei voti assembleari” e
non tre referenti seppur di un importante socio
come la Regione Abruzzo a determinare la revoca
del mandato di un componente del CDA. Assemblea
che non meno di 2 mesi fa ha deliberato con la
presenza della maggioranza delle quote
rappresentate, quindi in piena legittimità dal
punto di vista statutario, di affidarmi
l’incarico di componente del CDA dopo una
attenta valutazione dei curricula che sia io che
i miei colleghi avevamo debitamente presentato
in virtù di un principio di merito
esplicitamente richiamato nello Statuto (art 18
comma 4 e 6).
Per quanto
riguarda le considerazioni sulla mia
appartenenza politica e alle illazioni su un mio
ipotetico opportunismo politico respingo con
ancora più forza e sdegno quanto affermato dai
rappresentanti sopracitati. Il sottoscritto
seppur nel suo breve impegno politico non ha mai
anteposto ragionamenti o calcoli politici a
qualsivoglia scelta o presa di posizione e in
questa fattispecie ne è prova che al giorno
della mia nomina non era affatto prevedibile né
la scissione all’interno del PD né tantomeno la
nascita di Articolo 1 che vorrei ricordare non
nasce come movimento antagonista ai partiti di
centrosinistra ma anzi tende a rafforzare il
campo progressista evidentemente indebolito da
politiche e da ragionamenti che in questi anni
si sono dimostrati lontani dai veri bisogni dei
cittadini.
Sono
tuttavia consapevole che in un momento delicato
come quello che stiamo vivendo sia dal punto di
vista economico che sociale non serva esacerbare
i toni del dibattito politico e del mondo
istituzionale, ragione per cui sono disposto fin
da ora, qualora l’Assemblea lo ritenesse
opportuno, a rimettere il mio incarico di
consigliere dell’Ente porto convinto che siano
sempre le persone a dover mettersi al servizio
delle istituzioni e delle comunità che esse
rappresentano e non viceversa.
Dott. Gian Luigi
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