GIULIANOVA,
31.5.2017 -
La Guardia di Finanza è intervenuta nel nostro
comune, coinvolgendo mezzo Palazzo di città, con
arresti eccellenti, tra cui l’ex assessore Nello
Di Giacinto, il presidente della Giulianova
Patrimonio Di Giambattista e la dirigente del
settore urbanistica, Maria Angela Mastropietro.
Starebbe emergendo un sistema di potere e
corruzione. Il sindaco – per il quale ribadiamo
la necessità di una mozione di sfiducia - e il
segretario comunale, responsabile
anticorruzione, sembrano cadere
dalle nuvole, dicendo ai cittadini che in questi
anni non si sono accorti di nulla.
Il Movimento 5 stelle non ci sta e dopo aver
chiesto le dimissioni del sindaco e la rimozione
della responsabile anticorruzione
Daniela Marini
per incapacità manifesta (e la restituzione del
bonus conferitole nel 2016), continua la sua
lotta affinché sia assicurata in città la
legalità. Margherita Trifoni vuol denunciare il
modus operandi nella gestione del comune e della
sua partecipata Giulianova Patrimonio. Come
venivano affidate le gare di appalto? Come
venivano scelti i fornitori, visto che da una
prima analisi emergerebbero spesso le stesse
aziende e gli stessi nomi? Un esempio per tutti:
basta vedere il bando di 2 milioni di euro per
la realizzazione di
18 alloggi di edilizia residenziale in via
Bellini,
per conto della
Giulianova Patrimonio.
Il presidente della commissione per valutare le
offerte delle aziende in gara per la
realizzazione degli immobili, era la dirigente
urbanistica Mastropietro. Alla luce delle ultime
vicende, diremmo: “alla faccia della
trasparenza”. Visti l’ammontare di denaro e gli
interessi in ballo, sarebbe stato doveroso
individuare i membri della commissione tra
terzi, indipendenti dal Comune, non scegliere la
Mastropietro
come presidente di Commissione. In pratica la
Mastropietro si è ritrovata a ricoprire una
duplice veste, quella del controllore, come
dirigente urbanistica del comune che controllava
il rispetto delle specifiche del bando, e quella
del controllato come presidente della
commissione del bando. Questa ha inoltre
percepito un compenso per la funzione.
A nostro avviso questo modo di operare, poco
chiaro e trasparente, ha contribuito a creare
questo sistema, che getta ombra
sull’amministrazione e sugli uffici stessi del
comune.
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