GIULIANOVA,
17.3.2017 -
L'associazione di
Cultura Politica "Il Cittadino Governante" ha
inviato una lettera aperta al presidente della
provincia di Teramo, ai sindaci, ai consigli
comunali e a tutte le forze politiche
affinchè optino
per due ospedali di 1° Livello, uno a Teramo,
l’altro a Giulianova:
La linea di due ospedali di primo livello (uno a
Teramo, l’altro a Giulianova) è quella giusta
perché ha la forza delle argomentazioni, come ha
riconosciuto il Vice-Presidente Giovanni Lolli
nel corso del recente Consiglio Comunale di
Giulianova. Tutta la classe politica della
provincia di Teramo dovrebbe convincersi del
fatto che sarebbe il modo migliore per allestire
una rete ospedaliera provinciale pubblica di
grande qualità, facilmente raggiungibile da ogni
angolo del territorio, in grado di dare risposte
tempestive a tutta la popolazione e sostenibile
economicamente. Con lungimiranza Presidente
della Provincia, Sindaci, Consigli Comunali e
forze politiche dovrebbero dare indicazione al
Manager della ASL e alla Regione di procedere in
tale direzione.
La provincia di Teramo avendo oltre 310.000
abitanti, in base alle norme nazionali ha
diritto a 933 posti letto ospedalieri per acuti
e a 217 posti letto per lungodegenza e
riabilitazione.
Circola l’ipotesi della direzione della ASL di
ridurre i 4 ospedali esistenti a 2: uno nuovo
molto grande a Teramo (il cosiddetto ‘ospedale
unico’ accreditato, da quanto si è letto, di
550-600 posti letto), l’altro a S.Omero,
confermando l’esistente con i suoi 130 posti
letto.
La riduzione da 4 a 2 ci sembra logica per
garantire la sostenibilità economica di
un’assistenza ospedaliera di qualità con
casistica ottimale. Mancherebbero però oltre 200
posti letto rispetto a quelli spettanti.
Riteniamo che in una regione dove sono tanti i
posti letto concessi alle cliniche private
nelle province di Chieti, L’Aquila, e Pescara,
non si possano tagliare così pesantemente i
posti letto ai nosocomi pubblici nel teramano
creando, magari, le condizioni per l’apertura di
una clinica privata da convenzionare. Inoltre
crediamo che i 933 posti letto debbano essere
ripartiti e ubicati in maniera diversa sul
territorio provinciale ancorandosi a motivazioni
razionali ed oggettivamente valide, evitando le
rivendicazioni campanilistiche o i
condizionamenti dettati dal peso politico di
qualche realtà provinciale maggiormente
rappresentata all’interno del Consiglio
regionale.
Per questo ci sembra ragionevole sostenere che
nella provincia di Teramo, che estende il suo
ampio e variegato territorio dal Gran Sasso al
mare Adriatico e che non ha cliniche private
convenzionate, siano sì necessari due ospedali
pubblici, ma ambedue di 1° livello con tutte le
specialità previste per ospedali di questo tipo,
come d’altronde consente la legge nazionale che
li prevede per bacini di utenza fra 150.000 e
300.000 abitanti. E cioè: Medicina Interna,
Chirurgia Generale, Anestesia e Rianimazione,
Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e
Ginecologia, Pediatria, Cardiologia con Unità di
Terapia Intensiva Cardiologica (U.T.I.C.),
Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica,
Otorinolaringoiatria, Urologia, Radiologia
Laboratorio, Servizio Immunotrasfusionale,
Pronto Soccorso con letti di “Osservazione Breve
Intensiva”.
Ci sembra razionale che essi siano ubicati uno
all’interno, a Teramo in quanto capoluogo e
città più popolosa della provincia, l’altro
sulla costa. Una costa con un numero così alto
di presenze turistiche in estate ( accolte
dalle ‘sette sorelle’ della costa teramana) che
non è immaginabile che tra San Benedetto del
Tronto e Pescara non ci sia alcun presidio
ospedaliero. Giulianova, che tra l’altro è già
sede di un importante nosocomio che potrebbe,
eventualmente, essere ristrutturato e ampliato
(con costi inferiori a quelli già stanziati in
precedenza per il nuovo ospedale giuliese), ci
sembra, sulla costa, la località più vocata ad
ospitare uno dei due ospedali di 1° livello: per
la sua posizione geografica baricentrica tra
Martinsicuro e Silvi (dove in totale risiedono
circa 120.000 abitanti), per i suoi collegamenti
ferroviari, autostradali, stradali e marittimi,
e per la notevole presenza turistica balneare
in tutta la costa teramana, la più cospicua
d’Abruzzo in estate. Giulianova inoltre si trova
nella zona a minor rischio sismico nell’ambito
provinciale ed è facilmente raggiungibile in
caso di forti nevicate.
Tutte queste strategiche caratteristiche
presenti a Giulianova non le ritroviamo né a
Sant’Omero né ad Atri.
Per completare poi l’offerta sanitaria
ospedaliera provinciale riteniamo, inoltre, che
il nosocomio di Teramo debba, in connessione
funzionale con L’Aquila, ospitare, oltre alle
specialità di 1° livello, anche le specialità di
maggiore complessità tipiche degli ospedali di
2° livello.
Prevedere due ospedali di 1°livello nella
provincia di Teramo non significa creare
doppioni se si rispetta il parametro dei posti
letto previsti (933) per trattare adeguatamente
e tempestivamente le patologie acute di tutti
gli abitanti residenti (circa 311.000), a meno
che non si decida, irresponsabilmente, che anche
per l’acuzie ci debbano essere liste d’attesa.
Infine visto il grande costo annuale derivante
per la nostra ASL dalla mobilità passiva, quale
migliore misura, per contrastarla e
neutralizzarla – cosa che attualmente non sta
accadendo - di un ospedale di 1° livello ben
organizzato, dotato della sua autonomia con
personale sufficiente e preparato e parco
tecnologico moderno a Giulianova in aggiunta a
quello di Teramo? I pazienti provenienti dal
bacino di utenza dei circa 120.000 abitanti
residenti sulla costa da Martinsicuro a Silvi,
come quelli dell’immediato entroterra, lo
sceglierebbero ben volentieri, considerata anche
la rapidità con cui potrebbero raggiungerlo. Nel
tempo oltre a neutralizzare la spesa per i
pazienti che vanno a curarsi fuori ASL e fuori
regione si potrebbe anche conseguire mobilità
attiva con nuove entrate nelle casse della ASL.
Rivolgiamo a tutte le forze politiche l’invito a
riflettere sulle argomentazioni che sono state
illustrate nel consiglio comunale di Giulianova
alla presenza del vicepresidente Lolli e del
dirigente dell’Azienda sanitaria regionale dr.
Mascitelli che hanno apprezzato la proposta,
giudicandola ben motivata. E auspichiamo che
tale riflessione su una problematica che
riguarda l’intero territorio provinciale, una
volta fissata le linee di indirizzo, le porti
ad assumere atteggiamenti coerenti (gli
esponenti del PD, del M5S, di F.I. etc. dicano
la stessa cosa a Giulianova, a Teramo, ad Atri o
a S. Omero) facendosi guidare nelle scelte
riguardanti il riordino della rete ospedaliera
provinciale dalla razionalità e dalla
lungimiranza, e non da convenienze
elettoralistiche.
Tutti coloro che si occupano di vita pubblica
nella nostra provincia diano prova, su un tema
così importante e delicato, di grande maturità
attestandosi su scelte di buongoverno, utili a
tutti i cittadini della provincia, che la
Regione, siamo sicuri, poi recepirà.
Il Cittadino
Governante
Associazione di
Cultura Politica |