GIULIANOVA,
18.1.2017 -
I cittadini, temiamo, saranno ormai sbigottiti
dal frastuono che da qualche settimana tenta di
raggiungere l’opinione pubblica sul tema
dell’ospedale.
Proviamo, allora, a diradare la cortina fumogena
delle chiacchiere.
Il Cittadino Governante il 28 novembre scorso di
fronte al fatto ormai evidente del rischio di
perdere l’ospedale, cosa di cui nessuna forza
politica stava accorgendosi, diffuse una
lettera aperta
in forma di riflessione e proposta per cercare
di unire tutte le forze consiliari, sia di
maggioranza che di opposizione, intorno ad una
piattaforma rivendicativa di un ruolo strategico
per Giulianova nella rete ospedaliera
provinciale.
Tutti sono tornati a parlare di ospedale: è
ripartito il solito teatrino in cui varie forze
politiche continuano a rinfacciarsi le
responsabilità sul declino e sulla fine del
nostro ospedale, alcune si sono perfino
appropriate della nostra proposta (di cui,
evidentemente, hanno colto la bontà) senza
riconoscerne la paternità, altre indugiano su
sterili posizioni demagogiche.
Insomma a noi pare che sull’ospedale di
Giulianova questa babele di voci, ansiose solo
di addossare la colpa agli altri e di mettersi
in evidenza, stia generando una confusione dove
ormai tutti – persino i malcapitati cronisti -
fanno fatica a capire qual è la vera materia del
contendere.
A chi si fosse distratto, vorremmo far notare
che la lettera aperta del 28 novembre 2016
indirizzata a sindaco, consiglieri comunali,
comitati di quartiere e cittadinanza era ben
oltre le sterili polemiche, fatte di demagogiche
accuse reciproche sulle responsabilità del
declino dell’ospedale di Giulianova. In quella
lettera abbiamo proposto, costruttivamente, un
terreno più avanzato di discussione per definire
una linea che possa fare breccia laddove si
decidono le sorti della rete ospedaliera
teramana. O si capisce questo, oppure
oggettivamente si rema contro la città per un
miserabile pugno di voti che nulla aggiunge al
bene comune. Per questo invitiamo tutti di nuovo
a leggere la
lettera aperta
e a fare uno sforzo di assunzione di
responsabilità per tutelare al meglio, insieme,
la città.
Nella lettera aperta i punti salienti sono:
- denuncia
dell’inconcludenza di tutti per 20 anni,
- svelamento
del rischio di perdita dell’ospedale,
-
nostra innovativa proposta strategica sul ruolo
del nosocomio giuliese,
-
invito alle forze politiche a costruire intorno
ad essa tutte insieme l’unità di intenti per
conferire forza alla città.
La novità strategica da noi introdotta è stata
quella di dire: si smetta di porre al centro il
tema del contenitore, si parli, invece del
contenuto, e cioè quale tipo di ospedale
prevedere a Giulianova nell’ambito della rete
ospedaliera teramana.
Concordiamo sul fatto che quattro ospedali per
acuti (Teramo, Giulianova, Atri e Sant’Omero)
nell’ambito nella provincia non sono più
sostenibili e sono anche irrazionali sotto il
profilo della qualità, della sicurezza e
dell’efficienza, ma riteniamo che non possa far
fronte alla domanda di cura di tutti gli
abitanti della provincia e di tutti i turisti
che affollano la costa teramana in estate
l’ospedale unico di cui si va parlando con
l’appendice di un piccolo ospedale di base a
Sant’Omero per far fronte alla mobilità passiva
verso le Marche.
Noi abbiamo proposto, invece, che nella nostra
città (strategicamente collocata in maniera
baricentrica sulla costa teramana e molto ben
collegato con le altre località) sulla base
delle norme nazionali sugli standard
ospedalieri, ci sia un
ospedale di primo livello
(previsto per bacini di utenza fra i 150.000 e i
300.000 abitanti), uno dei due per acuti della
provincia.
E
abbiamo specificato che
ospedale di primo livello
significherebbe: conferma di tutti i reparti
ancora esistenti ( ma in forma autonoma e non
dipendenti dall’O.C. di Teramo), riapertura di
tutti quelli chiusi negli anni passati come
Ostetricia e Ginecologia, Pediatria,
Otorinolaringoiatria e Urologia, acquisizione di
nuovi come Oncologia, Neurologia e Oculistica,
oltre all’Osservazione Breve Intensiva accanto
al Pronto Soccorso.
Questo sarebbe anche un modo serio ed efficace
di rispondere al grosso problema della mobilità
passiva che porta molti pazienti della nostra
provincia a rivolgersi fuori provincia e fuori
regione, visto che il mantenimento dell’ospedale
di Sant’Omero non riesce a frenare l’esborso di
oltre 60 milioni di euro annui (!) da parte
della ASL di Teramo.
Il sindaco ha accolto il nostro invito ed ha
convocato il tavolo di lavoro istituzionale che
sta elaborando il documento da approvare in
consiglio. Attualmente non tutti i gruppi
consiliari sono presenti. Noi auspichiamo che
prima di tornare in consiglio decidano
responsabilmente di essere presenti tutti per
contribuire alla stesura unitaria del documento
con le richieste da inviare alla Regione ed alla
ASL.
La linea dell’ospedale di primo livello a
Giulianova sarà vincente se saremo uniti in
città, se coinvolgeremo tutta la cittadinanza e
se avremo il sostegno di tutti i consigli
comunali e le popolazioni delle città costiere e
dell’immediato entroterra.
Il Cittadino Governante è pienamente impegnato
in questa battaglia e per questo sta
contribuendo ai lavori del tavolo istituzionale
e promuoverà un’assemblea pubblica il 28 gennaio
al Kursaal alle 17 sul tema dell’ospedale di
Giulianova a cui sono invitati, sin da ora,
tutti i cittadini, i comitati di quartiere, gli
operatori sanitari e le forze politiche e
sindacali.
Il Cittadino
Governante
Associazione di
Cultura Politica |