GIULIANOVA,
19.4.2017 -
Abbiamo costituito il Gruppo Facebook pubblico
aperto a tutti ‘Insieme per l’ospedale a
Giulianova’ in quanto solamente con una
forte mobilitazione riusciremo a sconfiggere un
simile disegno e a far avanzare proposte più
razionali e responsabili per la tutela della
salute dei cittadini di tutta la provincia.
Aderiamo, partecipiamo con proposte per rendere
incisiva la battaglia, e diffondiamo
l’iniziativa.
Ormai è chiaro. Notizie, dichiarazioni e atti
formali della ASL confermano quanto diciamo da
tempo: fra 5 anni l’ospedale di Giulianova sarà
chiuso, e nel frattempo ci sarà un progressivo
ulteriore ridimensionamento dei reparti e dei
servizi. Nella nostra provincia la Regione e la
ASL intendono costruire, con ogni probabilità a
Teramo, un ospedale unico di 600 posti letto e
chiudere gli ospedali esistenti a Giulianova,
Atri e Teramo. Stranamente però rimarrà aperto
l’ospedale di base di S.Omero.
Un simile riordino della rete ospedaliera
provinciale penalizzerebbe fortemente
l’assistenza sanitaria pubblica per le patologie
acute dei 310.000 abitanti residenti nella
provincia e delle decine di migliaia di turisti
che, ogni estate, trascorrono le vacanze nei
sette comuni della costa teramana. Infatti:
-
I POSTI LETTO NON SAREBBERO SUFFICIENTI.
Non verrebbe nemmeno rispettato il già
restrittivo parametro dei 3 posti letto per
acuti per 1000 abitanti previsto dal Decreto
Lorenzin (in Germania i posti letto ospedalieri
totali sono 8,3 per mille abitanti, in Francia
sono 6,6). In base alla popolazione residente
nella provincia di Teramo avremmo diritto, per
legge, a 933 posti letto. Se ne prevedono solo
730 (600 nel cosiddetto ospedale unico + 130
nell’ospedale di S.Omero), ne mancano quindi
203! Siccome la legge consente l’apertura di
ospedali di 1° livello per bacino di utenza tra
i 150.000 abitanti e i 300.000 abitanti, noi
riteniamo che sia razionale passare dai 4
presidi ospedalieri attuali a 2, ma ambedue di
primo livello e con un totale di 933 posti letto
per acuti.
- LE UBICAZIONI DEI DUE OSPEDALI NON SAREBBERO
LE PIÙ LOGICHE nel vasto e variegato territorio
provinciale che va dal Gran Sasso al mar
Adriatico, considerato anche che la popolazione
dei comuni costieri è di 120.000 abitanti circa
a cui si aggiungono le centinaia di migliaia di
turisti estivi. Ci sembra razionale, invece, che
essi siano ubicati uno all’interno, a Teramo in
quanto capoluogo e città più popolosa della
provincia, l’altro sulla costa. E sulla costa,
la località più vocata ad ospitare uno dei due
ospedali di 1° livello ci sembra Giulianova: per
la sua posizione geografica baricentrica tra
Martinsicuro e Silvi, per i suoi collegamenti
ferroviari, autostradali, stradali e marittimi,
per il trovarsi nella zona a minor rischio
sismico, e perché è facilmente raggiungibile in
caso di forti nevicate. Tutte insieme queste
strategiche caratteristiche presenti a
Giulianova non le ritroviamo né a Sant’Omero né
ad Atri.
Non sappiamo se chi governa la sanità vuole
creare i presupposti nel teramano per l’apertura
di una clinica privata per poi convenzionarla e
se S. Omero conserva il suo ospedale perché
potenti politici hanno lì la loro base
elettorale; noi sappiamo, però, che queste non
sono le scelte migliori per una rete ospedaliera
di qualità, sicura, sostenibile, e facilmente
raggiungibile da ogni angolo del territorio
provinciale. La provincia di Teramo ha bisogno
di due ospedali di primo livello. Se saremo
tanti dovranno ascoltarci. Ampliamo il più
possibile il Gruppo Facebook e partecipiamo alle
iniziative che verranno organizzate.
Il Cittadino
Governante
Associazione di
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