GIULIANOVA,
19.7.2017 -
I
sindaci di Giulianova, Mosciano S. Angelo
Bellante e Morro d’Oro esprimono seria
preoccupazione per la situazione che si sta
delineando nella gestione dei servizi sociali
del nuovo ambito territoriale n. 22 che
comprende anche Roseto degli Abruzzi e
Notaresco. Per dovere d’informazione verso i
cittadini e verso le istituzioni superiori, i
quattro sindaci ritengono opportuno fare
chiarezza su quanto sta accadendo.
Nel PSR approvato ormai un anno
fa erano disciplinate le forme di costituzione
dei nuovi ambiti sociali ed era richiamata la
disciplina dell’esercizio del potere sostitutivo
per i Comuni inadempienti. Nella fase di
concertazione sulla forma di gestione associata,
avvenuta in seno all’assemblea dei Sindaci in
qualità di organo deputato alla scelta, sono
state analizzate le due forme di gestione
unitaria dei servizi, ossia l’Unione dei Comuni
e la convenzione ex art. 30 del TUEL.
Il lavoro, lungo e articolato, ha
portato a scegliere all’unanimità lo scorso
dicembre la forma di gestione tramite l’Unione
dei Comuni in quanto nessuno dei sei comuni
costituenti l’Ambito ha potuto dimostrare la
capacità finanziaria di poter garantire la
gestione di cassa di un piano sociale da oltre 7
milioni di euro. Inoltre, soprattutto per i
comuni di piccole dimensioni come Morro D’Oro,
vige l’obbligo di gestione associata dei servizi
con un’unica forma di gestione, pertanto
risultava incompatibile la gestione tramite
convenzione del sociale e la sua permanenza
nell’Unione dei Comuni delle Colline del Medio
Vomano. Ultima, ma non per importanza,
valutazione maturata dai Comuni è stata la
maggiore collegialità e corresponsabilità nella
gestione dei servizi tramite l’Unione,
garantendo anche una visione di governance
territoriale più armoniosa in una prospettiva di
sempre maggiore integrazione delle politiche del
territorio come già avviene ad esempio in Val
Vibrata.
Tutti i Comuni, ad eccezione di
Notaresco, entro il mese di febbraio hanno
deliberato in triplice lettura lo statuto della
costituenda Unione, creando però una situazione
di impasse in quanto il comune notareschino, in
barba agli impegni presi in assemblea dei
sindaci, ha optato per deliberare per la forma
di gestione convenzionale. Numerose sono state
le interlocuzioni con la Regione per il tramite
della dirigente del Sociale Tamara Agostini e
dell’assessore regionale Marinella Sclocco, le
quali hanno sempre rassicurato sulla possibilità
di commissariamento.
Ad oggi, invece, la posizione
assunta dalla Regione è diametralmente opposta e
si è sollecitata una modifica alla legge
regionale 22 del 1998 istitutiva del sistema
integrato dei servizi sociali, assicurando la
possibilità di intervenire in sostituzione dei
Comuni inadempienti con la nomina di un
commissario ad acta e procedere alla
costituzione degli ambiti.
Dispiace il repentino cambio di
indirizzo del Comune di Roseto degli Abruzzi:
tutte le Amministrazioni Comunali hanno come
unico interesse quello di garantire i servizi
nel miglior modo possibile e senza interruzioni,
anche assumendosi responsabilità importanti
davanti all’impasse dovuto al vuoto legislativo
creatosi.
In un ambito tanto eterogeneo con
due comuni importanti per dimensioni come Roseto
e Giulianova è impensabile gestire in forma
associata un settore così delicato come i
Servizi Sociali delegandone la funzione ad un
solo Comune. Occorre, semmai, piena condivisione
e corresponsabilità e la Regione deve
intervenire per sanare una situazione di stallo
così come ha fatto in passato per altri servizi
su base d’ambito, nominando commissari ad acta
per la costituzione delle forme di gestione
associata (vedi AGIR o ERSI). |