GIULIANOVA,
13.6.2017 -
Mentre il sindaco Francesco Mastromauro
integra il Gruppo di
Lavoro sull'ospedale per garantire maggiore
incidenza e radicamento inserendovi oggi, 13
giugno, anche il coordinatore fisioterapista in
servizio presso la ASL di Teramo Dino Macera,
il presidente del Comitato di quartiere
Annunziata Antonio Fusaro in
rappresentanza degli organismi di democrazia
partecipativa e Anna Braga in
rappresentanza del segmento sociale coinvolto
nelle questioni afferenti alla disabilità,
torna ad aleggiare sul “Maria Ss. dello
Splendore” lo spettro del depotenziamento.
«Da un
primissimo esame del nuovo Atto aziendale, folto
di oltre 100 pagine ed oggetto di discussione
del Comitato ristretto dei sindaci convocato per
il prossimo 20 giugno che proprio oggi ho
inviato al Gruppo di lavoro appena integrato e
dal quale sicuramente avrò gli opportunu
rilievi, si avrebbe l'accorpamento di
chirurgia ed ortopedia che da unità
complesse verrebbero quindi declassate a unità
semplici svolgendo così in pratica solo attività
ambulatoriale diurna, ed il ridimensionamento di
cardiologia. Non solo: si farà il Polo
oncologico diretto da Teramo e quindi a
Giulianova rimarrebbe un solo primario, quello
di Medicina - dichiara il sindaco -.
Ipotesi raggelanti ed assurde considerando il
bacino d'utenza servito dal Maria Ss. dello
Splendore, che in estate triplica se non
addirittura quadruplica, e ricordando quanto il
nosocomio giuliese sia stato risolutivo in
occasione degli eventi tellurici e della
disastrosa nevicata di quest'inverno. Ipotesi
inaccettabili che oltretutto seguono i toni
rassicuranti del manager Fagnano
echeggiati sulla stampa appena una manciata di
giorni fa, il 9 giugno, in cui invece si
prospettava la ristrutturazione ed il
potenziamento del nosocomio giuliese.
Ripeto: un depotenziamento davvero assurdo e che
grida vendetta. Ma caro presidente Luciano
D'Alfonso che facciamo un passo avanti e due
indietro? Il governatore infatti, nell'incontro
istituzionale in Comune del 20 maggio
scorso aveva tranquillizzato tutti garantendo il
rilancio del nosocomio giuliese e giurando che i
soldi per la struttura sanitaria c'erano
trattandosi semmai di fare scelte oculate
demandate appunto al tavolo tecnico formato da
Regione, Comune e rappresentanti qualificati dei
cittadini. Ebbene ora – conclude Mastromauro
-
attendo una secca smentita dal governatore
D'Alfonso e dal manager Fagnano su questo
depotenziamento che se fosse vero
significherebbe due cose: o il governatore
illude un'intera popolazione di 150.000 persone;
o il manager Fagnano, smentendo addirittura se
stesso, va per la sua strada infischiandosene
della volontà espressa dal governatore
dell'Abruzzo». |