GIULIANOVA,
23.11.2017 - Il
sindaco Francesco Mastromauro ha inviato una
nota ufficiale alle redazioni delle principali
testate televisive nazionali, con riserva di
farlo anche al presidente nazionale dell'Ordine
dei Giornalisti, segnalando gli errori pacchiani
e le sviste relativi a Giulianova, denominata
spesso "Giulianova Marche" e posta nelle Marche,
addirittura in alcuni casi provincia di Ancona.
Non è la prima volta che Mastromauro prende una
simile iniziativa. Lo aveva già fatto da
vicesindaco nel 2004, quando alcuni telegiornali
avevano commesso il solito errore occupandosi
dell'importante Meeting di atletica ospitato in
città. Nell'occasione aveva definito giornalisti
e conduttori come caparbiamente ignoranti di
geografia.
«Errare
è umano ma perseverare è diabolico - dice il
sindaco -. Quella di Giulianova Marche e di
altri non errori ma credo veri orrori di
geografia elementare è una condanna inflittaci
purtroppo anche da scrittori, saggisti, studiosi
e giornalisti di rango che, come ho appreso, ci
accompagna addirittura dal 1935. E ricordo
ancora un concerto per la festa del 22 aprile,
era il 1997, in cui Ron dal palco salutava
Giulianova nelle Marche. I presenti, ed erano
tanti, giustamente si inferocirono».
La
lettera del sindaco di Giulianova è dovuta alle
recenti trasmissioni televisive, dal programma
"Quarto grado" condotto da Gianluigi Nuzzi e
Alessandra Viero su Rete 4, a "Pomeriggio 5" di
Barbara D'Urso in onda su Canale 5 nei quali, in
occasione della vicenda di Renata Rapposelli, si
è tornato a proporre il consueto errore di
denominazione e di collocazione geografica.
«Giulianova
Marche per Quarto Grado, Giulianova in provincia
di Ancona per Pomeriggio 5. Semplici sviste? No
- taglia corto il sindaco - sono invece
macroscopici errori di geografia elementare
evitabili con un minimo di applicazione. Non
dico la Treccani ma almeno wikipedia. E pensare
oltretutto che quando in Comune il 3 novembre è
giunta, da parte del procuratore delegato della
società Video Time, la comunicazione relativa
alla diretta di "Quarto Grado" recando come nome
quello di Giulianova Marche, lo abbiamo
avvertito subito dell'errore. Per cui il
procuratore delegato, scusandosi, ha subito
rettificato. Ciò nonostante nella diretta su
"Quarto Grado" del 10 novembre seguente hanno
scritto Giulianova Marche. E allora non è più
una svista, ma verrebbe da dire che si tratta
proprio di una superficialità. Mi chiedo, ma con
me se lo chiedono tutti i giuliesi, come sia
possibile incorrere in questi errori in
programmi di enorme seguito. Programmi che
vedono impegnati giornalisti professionisti
credo in possesso di un robusto retroterra
culturale, addetti alle redazioni, registi
sicuramente con esperienza e che avranno pure
girato l'Italia o consultato almeno una volta la
cartina geografica. E comunque ci sono i
computer, c'è facebook, c'è insomma ogni
strumento utile per evitare grossolanità del
genere. Che non dovrebbero essere commesse da
parte di chi deve garantire esattezza nelle
informazioni, specie quando si tratta di reti
televisive nazionali e programmi di grande
seguito. Ma il discorso vale per tutti gli
organi d'informazione».
Il sindaco
cita quindi alcuni ma significativi precedenti.
«Ecco
in rassegna alcuni tra i tanti esempi degli
errori nel corso degli anni da parte di reti
nazionali. 13 ottobre 2009, servizio
sull'affondamento del peschereccio Diana Madre:
per il Tg 1 Giulianova è in provincia di Pescara
mentre per il Tg 2 è nelle Marche. 18 dicembre
2012, trasmissione di Uno Mattina dedicato al
nostro Presepe Vivente, “manifestazione più
popolare della cittadina delle Marche” come era
stato scritto sul foglio della scaletta.
Figuraccia evitata grazie al pronto intervento
di Domenico Canazza, presidente
dell'associazione Unica Stella e fortunatamente
presente in studio. Stessa collocazione
marchigiana per Giulianova nell'edizione di
Studio Aperto del 22 ottobre 2014. E, ancora,
Giulianova Marche nel Tg 1 del 6 marzo 2015.
Attenzione però - conclude Mastromauro -,
non siamo i soli a subire questo tipo di errore.
Vanno infatti ricordati i casi, e sono tanti,
che egualmente evidenziano una scarsa
dimestichezza con la geografia elementare. Nel
2011 se Giulianova era posta in provincia di
Pescara, a finire nelle Marche era stavolta
Teramo. Ma non finisce qui. Roseto degli Abruzzi
scaraventata in provincia di Chieti e Pescara
elevata a capoluogo di regione scalzando
L'Aquila. E dei "giulianovesi" e dei "teramesi"
ne vogliamo parlare? Spero quindi che non ci
siano più sviste su Giulianova e mi
appello a quanti hanno responsabilità
nell'informazione: per favore, siate meno
disattenti». |