GIULIANOVA,
23.11.2019 -
Nel consiglio comunale
di Venerdì scorso il
sindaco Costantini - su
cui resta e resterà
l’ombra della mancata
verifica del TAR sulla
legittimità delle
elezioni di maggio
scorso - ha cominciato a
mostrare il suo vero
volto, assecondato,
tranne qualche rara
eccezione, dalla sua
maggioranza.
Poco democratico, poco
aperto al confronto,
poco interessato a
sintonizzarsi con le
esperienze
amministrative più
virtuose, poco incline
alla difesa degli
interessi generali, poco
attento alla
sostenibilità
ambientale.
Tutto ciò si è
manifestato chiaramente
man mano che l’ordine
del giorno della seduta
consiliare veniva
affrontato:
-
È stata bocciata la nostra mozione che
proponeva l’adesione del Comune di
Giulianova alla campagna internazionale
sulla “Dichiarazione
dello stato di emergenza climatica”.
A questa campagna finora hanno aderito
numerosissimi Paesi e città tra cui Francia,
Spagna, il parlamento del Regno Unito,
Irlanda, S.Francisco, Milano, Napoli, la
Toscana, la Liguria e tanti altri.
-
È stato impedito, con argomenti pretestuosi,
il pronunciamento del consiglio comunale in
merito all’abbattimento
del grezzo di palazzo Gavioli che
sfregia il Kursaal da ben nove anni.
-
Sono state respinte, nel punto riguardante
l’attuazione di un piano di lottizzazione ad
ovest della SS. 16, la proposta di tutelare
il verde previsto
dagli standard urbanistici e quella di dare
vita ad un modello di assetto
viario più favorevole a pedoni e ciclisti.
-
È stata rifiutata la proposta di avere una mappa
di tutte le Enfiteusi esistenti
sul territorio per stralciare dalla
possibilità di affrancazione quelle di
pubblica utilità prima di approvare il
Regolamento specifico.
-
È stato negata la richiesta di rinvio
della discussione sul D.U.P (Documento
Unico di Programmazione) avanzata in ragione
del fatto che il corposo (239 pagine) e
importante documento, il quale getta le basi
per il Bilancio di previsione 2020, è stato
fatto avere ai consiglieri solo all’ultimo
momento. Per protesta abbiamo quindi
abbandonato l’aula perché
costretti ad essere impreparati.
Da notare che il rinvio era stato
considerato assolutamente ragionevole da
tutti nella conferenza dei capigruppo.
Nel
consiglio comunale che ha sancito, di fatto,
l’ingresso in maggioranza della Lega, è emerso
che, purtroppo, la città è caduta dalla padella
alla brace passando dall’amministrazione
precedente a quella attuale: altro che
cambiamento, altro che nuova cultura politica,
qui continua in forma aggravata e arrogante
l’occupazione del potere e una visione vecchia e
arretrata della gestione della cosa pubblica. |