Demos e Cittadino
Governante: Chiarimenti su chiarimenti
GIULIANOVA,
24.10.2023 -
Continua il botta e risposta tra Cittadino Governante e Demos
sull'onda lunga della lettera
aperta de Il Cittadino Governante alle forze politiche
progressiste, di sinistra e ambientaliste:
Di Marco Leone: «A
chi giova?...»
Nel
comunicato del Cittadino Governante (pieno di
astio) di ieri, si cambia il bersaglio: il mirino si
sposta da Demos (poi non è vero, come vedremo) al
sottoscritto. Non faccio altro che chiedermi ormai
tutti i giorni: a chi giova? Ho varie risposte, ma
questa è la prima volta che rispondo dal mio blog ed
anche l’ultima. Spero, infatti, che si tratti di uno
spiacevole equivoco che spero si chiarisca al più
presto.
Li avrei chiamati “partito” invece
essi sono un’Associazione. In realtà questo è un
equivoco vecchio come il cucco. Artefatto e
demagogico. Nel lontano 1954, un grande
costituzionalista di nome Carlo Esposito, allievo di
Santi Romano e grande sostenitore dell’istituto
della Corte Costituzionale che nacque solo nel 1958,
dovette rimproverare a una “associazione” che non
amava essere chiamata partito di non aver letto la
Costituzione che essa stessa aveva contribuito a
stendere ed aveva votato. Si trattava dell’Uomo
Qualunque. Esposito, con grande acume, chiosava in
un noto articolo “potete chiamarvi come volete,
nulla quaestio, ma se preparerete un programma
politico e vi presenterete alle elezioni, svolgerete
tutte le funzioni tipiche di un partito politico
come definito nell’art. 49 della Costituzione”.
Questo dovrebbe chiarire anche il ruolo del c.d.
“civismo” del momento nel proscenio della politica
nazionale e locale. Non insisto, ma aggiungo: oggi
non tutti i partiti sono diventati dei beceri
comitati di affari, ci sono anche partiti buoni. Mi
auguro che il Cittadino Governante sia fra questi,
naturalmente lo diranno gli elettori.
Si confondono due aree differenti: da
un lato, l’area dei comunicati dell’Associazione
DEMOS, quasi sempre concordati in assemblea oppure
sulla chat riservata ai soci. In quest’area non c’è
un solo documento che faccia riferimento diretto o
indiretto al Cittadino Governante. Se qualcuno ci
vede riferimenti indiretti e “allusioni”, ci spiace
molto; dall’altro, vi è l’area mia personale: questa
dove sto scrivendo. È il mio blog personale. C’è
scritto. Qui, se mi si permette, scrivo tutto quello
che voglio fino a querela. Per correttezza e in
onore del mio ruolo di Presidente dell’Associazione
Demos, non ho mai girato un mio articolo da questo
blog sulle chat dell’Associazione. E credo di non
dover ricordare a nessuno, peraltro, che l’art. 21
della Costituzione garantisce a tutti la più ampia
libertà di manifestazione del pensiero. È la seconda
volta che mi si rimprovera questo: la prima fu nel
2013 sul giornale Italia Viva. In un articolo non
firmato (non faccio illazioni sull’autore), infatti,
all’epoca mi si rimproverava che avevo espresso
opinioni politiche personali. Non avrei dovuto farlo
poiché ricoprivo un ruolo pubblico. Era ed è
ridicolo! Fuori dall’esercizio di qualunque funzione
pubblica, per fortuna, in Italia chiunque può
esprimere il proprio pensiero su tutto e con ogni
mezzo, con il solo limite espresso del buon costume
e fino a querela, come dicevo.
Il bello è che nemmeno nei miei
articoli io ho mai citato né in bene né in male il
Cittadino Governante e tanto meno il suo Presidente.
Lo si ammette, per paradosso, anche nello stesso
comunicato ultimo del C.G. Ho espresso delle
opinioni, ho svolto delle argomentazioni generali
sull’insieme dei partiti e raggruppamenti della
sinistra giuliese, così come abitualmente faccio
nell’altra rubrica per tutto il territorio
nazionale. Le “allusioni” le lascio a chi le vede (e
mi dispiace), ma ribadisco e confermo che a
Giulianova tutta la sinistra ha delle autocritiche
da fare, altrimenti non saremmo nemmeno qui ad
accapigliarci sulle allusioni e sul significato
delle parole.
Si, perché anche sul significato
delle parole qualcosa ci è rimproverato (a Demos,
non a me). Ad esempio, “affiancare”. Che
significherà? Non risalgo all’etimo, per carità (si
dovesse offendere qualcuno…), ma chiedo: quale è il
contrario di “affiancare”? credo “allontanare” o no?
Orbene, se io fornisco una consulenza (anche minima)
a Tizio, in quel momento mi allontano o mi affianco
a Tizio? Per favore, è deprimente, non ne parlerò
più: se siamo ridotti a discutere sul significato
delle parole, davvero siamo nessi male.
In uno dei miei articoli (che non è
un comunicato di Demos), su questo blog ho un po’
ironizzato facendo un giocoso paragone fra i capi
partito di Giulianova e Furio Capitolino (colgo
l’attimo: ho sbagliato perché era Manlio Capitolino:
Furio era Camillo, ma non se ne è accorto nessuno…).
Non avevo riferimenti personali da fare, tanto meno
al Cittadino Governante o al suo Presidente. Ce ne
sono diversi che si sentono un po’ “Capitolini”
anche quelli che cambiano casacca e pretendono di
comandare nei partiti che hanno avversato fino a
ieri. Perché immaginare per sé un riferimento
ironico, generico e super partes? Solitamente si
chiama “coda di paglia”, ma in questa abnorme
situazione, io preferisco chiamarla, come
suggeritomi da un caro amico che queste cose le vede
bene e meglio di me “sindrome da accerchiamento”.
E poi, riconoscere o meno “il ruolo
che ha avuto il cittadino governante in città e in
consiglio comunale per il rinnovamento della
politica”, non è compito di un’associazione
culturale e, per quanto mi riguarda, è un piano di
valutazione che tutti devono lasciare agli elettori.
Proprio per questo, anche nelle mie vesti abituali,
è un piano che, per ora (senso di responsabilità),
preferisco evitare. Lo dico perché potrei elencare
quelli che, secondo me, sono gli errori compiuti dai
partiti della sinistra negli ultimi vent’anni, ma da
uomo di sinistra mi limito a ribadire che tutta la
sinistra ha commesso errori, altrimenti non saremmo
così ridotti, come ho detto prima.
Infine (poi mi taccio), il richiamo
al metodo democratico ex art. 49 della Costituzione
è una costante di tutta l’attività dell’Associazione
Demos. Tale principio non riguarda solo la vita
interna dei partiti, ma anche il rapporto fra di
loro; il rapporto fra partiti e cittadini; quello
fra singoli cittadini in ogni contesto sociale ecc…,
mi chiedo perché voler vedere anche in questo
richiamo fatto nel precedente comunicato di Demos un
riferimento alla vita interna del Cittadino
Governante? Siamo davvero al paradosso e mi
dispiace.
Chiudo ribadendo la mia posizione che
tutti conoscono: tutta la sinistra dovrebbe sedersi
a un tavolo (nessuno escluso), con tutti i partiti,
o chi ne esercita le funzioni, messi sullo stesso
livello, tutti con spirito critico e autocritico,
cercando di tornare, uniti, ai cittadini per tentare
di riconquistarne la fiducia.