Il Cittadino Governante:
«L'Ente
porto
occupato dagli uomini di Costantini»
GIULIANOVA,
23.10.2024 -
Nell’aprile scorso vista la sentenza di condanna
confermata dalla Cassazione a carico del presidente
dell’Ente Porto, con un ordine del giorno chiedemmo al
consiglio comunale di prendere posizione. Il giorno
della discussione arrivò la
lettera di dimissioni del presidente dell’Ente Porto.
Pensammo: forse hanno capito che le persone che
hanno incarichi pubblici devono essere senza
macchia!
Invece quelle dimissioni erano solo di facciata
perché non furono mai discusse nell’assemblea
dell’ente.
Nei giorni scorsi,
in occasione dell’assemblea dei soci per
l’approvazione del Bilancio di previsione dell’Ente
Porto sono stati rinnovati con 3 mesi di anticipo
rispetto alla scadenza naturale consiglio di
amministrazione e presidenza, confermando, con un
colpo di scena e alla chetichella, il presidente
dimissionario.
Queste scelte dovrebbero essere fatte rispettando i
criteri di merito, competenza, e onorabilità, sempre
nel rispetto della trasparenza e attuando
l’equilibrio di genere.
Invece continua l’occupazione manu militari della
maggioranza di destra: via la marineria, via la
minoranza, via anche le donne! Tutto il potere agli
uomini di Costantini.
In relazione alle recenti scelte aggiungiamo alcune
altre considerazioni.
Rileviamo che si fanno molte feste, e siamo
d’accordo (a patto che il porto non diventi un posto
riservato a pochi), mancano però le cose importanti
e qui lo siamo un po’ meno:
•
Il fondale troppo basso per l’insabbiamento nel
porto crea difficoltà ai pescherecci e finora non si
è visto nulla di concreto per risolvere il problema:
né dragaggio portuale, né completamento del nuovo
porto il cui braccio nord è fermo da anni
(nonostante le promesse e le passerelle elettorali)
comportando anche l’impedimento del passaggio sul
versante nord.
•
Sono previsti nuovi pontili per le imbarcazioni da
diporto quando già adesso nello spazio acqueo del
porto ci sono problemi di ormeggio, di manovra e di
navigazione per le imbarcazioni deputate alla pesca.
Vogliamo liquidare definitivamente il mondo della
pesca?
•
Nel consiglio d’amministrazione non c’è un
rappresentante della marineria che sarebbe molto
utile nelle decisioni da prendere.
•
Manca la rappresentanza
femminile come prevede per legge il principio
della parità di genere e come vorrebbe una moderna
concezione della vita pubblica.
Riteniamo che quanto accaduto sia indice di
un’inaccettabile concezione padronale della vita
pubblica e chiediamo che venga rispettata la
scadenza naturale (gennaio 2025) del mandato del
presidente e del consiglio di amministrazione da
rinnovare attraverso una procedura trasparente e
rispettosa delle leggi, dei regolamenti, delle
specifiche competenze e delle pari opportunità,
conquiste sociali che ancora vengono tutelate dalle
leggi.
Il Cittadino Governante
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