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Nos-Noi /cOltura Politica
«Ente Porto Giulianova, oltre al reato estinta anche la marineria!»
 

GIULIANOVA, 24.10.2024 - NOS-NOI e Coltura Politica ribadiscono la natura di critica politica della posizione espressa sulle vicende del rinnovo del cda dell’Ente Porto.

 

I riferimenti giuridici utilizzati sono unicamente finalizzati a mettere in evidenza il carattere illegittimo del provvedimento di nomina dei nuovi amministratori.

 

In merito alla dichiarazione apparsa sulla stampa di oggi del Presidente dell’Ente Porto Valentino Ferrante, che tiene a far sapere all’opinione pubblica che “il suo reato è estinto”, è bene fare chiarezza, sottolineando come “il codice distingue tra cause di estinzione del reato e cause di estinzione della pena, a seconda che sopravvengano prima che intervenga o dopo che sia intervenuta la sentenza definitiva di condanna” (Ferrando Mantovani, “Diritto Penale”).

 

Vi è anche da dire, che sotto il profilo naturalistico il reato, una volta commesso è storicamente acquisito e non può essere posto nel nulla. Peraltro, il reato c.d. estinto anche sotto il profilo giuridico continua a produrre alcuni suoi effetti.

 

In ogni caso, sembra difficile che un condannato in via definitiva possa vedere, per le ragioni dette, il proprio reato estinto.

 

Ad ogni buon conto, nel prendere atto della dichiarazione di Ferrante, non possiamo non rilevare la singolare decisione del medesimo Ferrante di minacciare azioni legali contro NOS-NOI/Coltura

Politica, per aver ricordato di essere stato condannato in via definitiva, e di non rivolgere analoghe minacce ad altre forze politiche che hanno avanzato nei suoi confronti identici rilievi.

 

In ogni caso, restano intatte le gravissime responsabilità degli enti consorziati per aver:

 

a) Escluso la rappresentanza femminile nel cda, violando clamorosamente il principio della parità di genere;

 

b) Eletto alla presidenza dell’Ente Porto Valentino Ferrante, per le ragioni già esposte nel precedente comunicato stampa (leggi correlato sotto);

 

c) Escluso ancora una volta dal cda i rappresentanti della marineria, privando l’Ente del contributo, dell’esperienza, della competenza di chi vive sulla propria pelle il mare.

 

NOS-NOI/Coltura Politica, nel ritenere illegittimo l’atto di nomina del cda dell’Ente Porto, per tutte le ragioni già esplicitate nel precedente comunicato stampa, avvierà un confronto con le altre forze politiche, con il Comitato per le Pari Opportunità, con le rappresentanze della Marineria, con le Associazioni ed i cittadini interessati, per valutare insieme le azioni da intraprendere per contrastare la scellerata decisione assunta dagli enti consorziati, ad iniziare dalla predisposizione di un ricorso all’autorità giudiziaria per l’annullamento dell’illegittimo provvedimento di nomina del cda

dell’Ente Porto.

 
 
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GIULIANOVA, 22.10.2024 - L’Ente Porto di Giulianova è un consorzio di Enti Locali, costituito, fra gli altri, dalla Regione Abruzzo, dal Comune di Giulianova e dalla Provincia di Teramo, ai sensi dell’art. 31 del Testo Unico degli Enti Locali, per la gestione associata di servizi pubblici.

 

Nessun dubbio, dunque, sulla natura dell’Ente Porto e sul fatto che debba uniformarsi alle norme e alle regole di buona amministrazione che l’ordinamento dispone nei confronti degli enti locali.

 

Fra queste, vincolanti risultano le disposizioni che sono poste dalla vigente legislazione costituzionale e ordinaria per il rispetto del principio della parità di genere.

 

Ebbene, in un sol colpo, in occasione del rinnovo del Consiglio di Amministrazione dell’ente Porto, gli enti consorziati hanno calpestato la dignità delle donne, violato la Costituzione, la legge ordinaria, la giurisprudenza della Corte costituzionale e quella del giudice amministrativo. Hanno compiuto, rispetto alle conquiste ottenute nell'ambito dei diritti fondamentali, un passo indietro di decenni.

 

Il provvedimento di nomina del nuovo cda è palesemente illegittimo,

  • sul piano dei riferimenti internazionali, ad iniziare dal Preambolo allo Statuto dell’ONU, per continuare con la Convenzione sui Diritti Politici delle Donne e con la Convenzione sulla eliminazione di ogni forma di discriminazione di genere;

  • sul piano dei riferimenti costituzionali, per la palese violazione degli artt. 3 e 51 della Costituzione;

  • sul piano dei riferimenti dati dalla legislazione ordinaria, che, con il Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198, “Codice delle pari opportunità fra uomo e donna” ha espressamente posto come obiettivo da perseguire la eliminazione di ogni discriminazione basata sul sesso. Non solo, il legislatore italiano, con la legge 7 aprile 2014, n. 56, all’art. 1, comma 137, ha voluto ribadire la portata precettistica e cogente del principio della parità di genere.

Il provvedimento di nomina del cda è un obbrobrio culturale, perché costituisce la rappresentazione odiosa e inaccettabile di un retaggio culturale che vuole la donna relegata a posizioni marginali e di secondo piano.

 

Come se già non bastasse questo inquietante ritorno al passato, è stato confermato alla presidenza dell’Ente, con una prova di forza che testimonia l’arroganza della classe politica al governo, Valentino Ferrante, un condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta distrattiva, un reato che demolisce ogni rapporto di fiducia fra chi lo commette e gli altri.

 

Incomprensibile e per certi aspetti sconcertante è la posizione assunta dai rappresentanti del Comune di Teramo e della Provincia di Teramo, che hanno, con il loro voto favorevole, avallato lo sciagurato atto di nomina del cda dell’Ente Porto.

 

Il gruppo consiliare di NOS-NOI/Coltura Politica chiede alle altre forze politiche di opposizione, alla Commissione della Pari Opportunità, alle associazioni impegnate a difesa dei diritti delle donne, a tutti i cittadini, un impegno unitario affinché sulla vicenda venga fatta piena luce ed assunte tutte le iniziative politiche e giudiziarie volte al ritiro del provvedimento, al ripristino della legalità e alla affermazione come principio fondamentale ed inalienabile della parità di genere.

 

NOS-NOI / cOltura Politica

 

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