Los Angeles,
2.5.2012
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In questi giorni
assistiamo ad un delirio dopo l'altro in termini
di petrolio e di gas italico.
Stefano Saglia, Corrado Passera, Claudio
Descalzi, Assomineraria, continuano ad insistere
che dobbiamo fare dell'Italia un "hub
energetico", che dobbiamo trivellare, che questo
portera' a ben 25,000 o 30,000 posti di lavoro,
che questo ci portera' a risolvere tutti i
problemi d'Italia.
Il petrolio portera' soldi, lavoro e felicita' a
tutti.
E allora ecco come si trivella in Italia.
Qui
un piccolissimo
articolo su un pozzo di metano che continua a
regurgitare gas a Porto Viro, in provincia di
Rovigo dopo una esplosione, nel 2010.
Si' e da un anno e tre mesi! e dallo scoppio del
dicembre 2010 che il pozzo continua a rilasciare
metano. Nessuno vede, dice fa. Tuttapposto.
Un anno e tre mesi!
Le piante vicino al pozzo sono morte, la gente
e' preoccupata dell'aria che respira, il comune
ha solo potuto mettere una scritta in cui si
dice di non avvicinarsi perche' c'e' pericolo
d'incendio.
Questa e' l'Italia delle trivelle.
Ma a guardare bene, non e' questo l'unico caso
di pozzo metanifero esploso in Italia.
Nel 1991, a Policoro, ci fu un altro pozzo di
gas esploso, ma nessuno ne parlo' e non ne
esiste quasi traccia ne sul web, ne sulla
stampa. Le foto che vedete me le ha mandate
Felice Santarcangelo qualche tempo fa.
E' l'Italia dei pozzi di metano dell'ENI.
Vogliamo parlare
dell'oleodotto esploso a Viggiano?
Vogliamo parlare delle
galline morte a causa delle esalazioni di
idrogeno solforato in Basilicata?
Vogliamo ricordare lo
scoppio di Trecate, in provincia di Novara?
Vogliamo ricordare lo
scoppio della piattaforma Paguro?
Sono troppi gli scandali, i problemi, i rischi
alle persone e alla natura. Ma a Passera
interesssa solo il PIL.
Mi dica, Passera, che ce ne facciamo di un PIL
perfetto dopo averla distrutta l'Italia? |