NEW
YORK, 9.11.2012 -
L’America
festeggia la vittoria democratica ed il suo
condottiero Barack Obama. La settimana santa,
che solitamente si abbandona per far posto ad
altri eventi, non intende pensare ad altro che
non sia il futuro della nazione.
Si, hanno vinto i
democratici guidati, appunto, dall’oculato
Presidente che ha stracciato letteralmente
quello che si presagiva un successo tanto atteso
del partito repubblicano che adesso appare in
pericolo e guarda con ansia la fine del tunnel
in cui è entrato.
Questo perchè
Obama ha saputo convincere l’elettorato che
vedeva, tra l’altro, anche un 69% di latini e un
49% di donne, tutti accomunati dall’idea di
realizzare una Nazione unita e potente.
Anche per questo,
la settimana trionfale non poteva “scadere”
rapidamente, arricchendosi tra l’altro di eventi
e situazioni che rincarano la dose di successo e
gioia. La settimana democratica prosegue ancora
tra una selva di novita’ nazionali, come il
Medicare, “che i repubblicani avrebbero
revocato il primo giorno di governo”, pur
avendo la Corte Suprema approvato il processo.
Per non soffermarsi sull’iperbolico corollario
di notizie ed avvenimenti, ovviamente
impossibili da raccogliere in un articolo, vale
accennare al raggiungimento di quello spazio
necessario per un compromesso conciliatore, che
consente un ampio respiro di sollievo per le due
parti e per il popolo, quello che a dispetto del
periodo ha dovuto ascoltare una pantomima
politica fatta di accuse, offese miste
a cartelloni che
chiedevano “Ridateci la nazione”, come se
qualcuno avesse estirpato le radici di quella
Patria amata, odiata e rispettata dal resto del
mondo. E non poteva mancare il solito “bocca
grossa” come l’ex ufficiale dell’esercito, il
nero Allen West, che ha messo a disposizione 2
milioni di dollari per un gruppo di avvocati
onde “annullare il risultato elettorale”.
Per non
dimenticare la istrionica, acida deputatessa del
Wisconsin, Michele Backmann -che ha perso la
rielezione - dopo aver sputato veleno negando ad
Obama un secondo mandato e la distruzione del
progetto Medicare.
Certo che di
milioni di dollari sono stati spesi a mani
aperte, da personaggi come l’ex “architetto di
George Bush”, raccogliendo dozzine di milioni
insieme alla American Crossroad, i cui membri
hanno versato oltre cento milioni di dollari,
per eleggere Mitt Romney col risultato negativo
ben noto.
“Il cervello di
Bush” ha sbagliato il calcolo, guidati dal
facile “visionary”
Newton Leroy Gingrich
e governatori degli “stati rossi” i quali,
adesso, recitano il mea culpa ed incolpano
Romney di non aver saputo calcolare
l’avversario.
Non
e’ mancato il “parere” del milionario newyorkese
Donald Trump che ha emesso giudizi prima e dopo
l’elezione,
accusando, sino
alla disperazione, il Presidente “di non
essere cittadino americano, incapace di dirigere
una nazione affossata dalla finanza”.
Come si credeva,
il milionario chiacchierone ha cercato ancora
una volta di dare un giudizio negativo, deriso
dalla maggioranza, allorchè affermava:
“Lottiamo sino alla morte per fermare questa
grande, disgustosa ingiustizia mentre il mondo
ci deride”. Non poteva mancare la ex
semigovernatrice dell’Alaska Sarah Palin, la
quale commentava: ”Per noi questo e’ un
momento di perplessità e gli americani non
possono accettare la realtà”.
Al controsenso dei
"rossi" ha fatto eco la voce della magnifica
Lady Gaga, la quale ha donato un milione ed
organizzato uno show colossal mentre il noto
cantante Springsteen si e’ affiancato al
candidato democratico prima e dopo la campagna
elettorale.
E’ stato un
plebiscito senza precedenti per un Presidente
capace di abbattere la fortezza repubblicana
malgrado il serio assedio finanziario e gli
attacchi del “grande commerciante”, ignorante
pero’ di politica estera e dei problemi che
assillano la nazione, cercando di riparare con i
famosi “Flip Flap” e nascondendo il suo passato
trascorso a far milioni per poi negare la
visione dei documenti delle tasse . A questo
punto i repubblicani hanno perso l’orizzonte.
Anche il
“pivellino” Rudy Giuliani, ex fallimentare della
prima campagna elettorale vinta da Obama, ha
tentato di far credere che Obama e’ un “falso”
che ha commesso tanti errori dichiarandosi
paladino dell’incidente mortale di cui è stato
vittima l’ambasciatore americano a Bengasi,
gridando come un forsennato al punto da perdere
la voce, come se l’incidente avesse piu’
importanza delle elezioni. Sempre appoggiato,
ovviamente , dalla Fox news del magnate Murdock.
Ed i “profeti”
piangono, i “pollister” (sondatori di opinioni)
e diversi giornalisti si mordono le mani per
essere stati troppo faciloni e spesso bugiardi.
Settimana
trionfale, emozionante, conclusasi con lo
straordinario discorso di ”accettazione” di
Barack Obama dalla esultante Chicago, che ha
condotto i democratici a riveder le stelle,
gaudenti anche per l’atteso giudizio verso il
criminale di Tucson che due anni fa colpì
gravemente alla testa la deputatessa Gabrielle
Giffords, costretta a dimettersi dalla carica.
Il giudice della regione ha raggiunto il
verdetto: colpevole sette volte consecutive di
tentato omicidio, pertanto meritevole di 147
anni di carcere a vita.
E dulcis in fundo
la notizia dell’approvazione del Presidente
Obama affinche’ il Portorico diventi il 51mo
stato dell’Unione decisione che ha fatto
esplodere di gioia migliaia di latini.
Lino Manocchia |