Pescara,
27.3.2012 -
«Non è compito dell’ARTA promuovere o bocciare
iniziative istituzionali volte alla riduzione
dell’inquinamento atmosferico. Fare chiarezza
sull’argomento, favorire una corretta
interpretazione dei propri dati e sensibilizzare
la collettività sulle tematiche ecologiche,
questo sì». Per questo il Direttore generale
dell’Agenzia regionale per la tutela
dell’ambiente, Mario Amicone, interviene nel
dibattito politico e mediatico sui giovedì
senz’auto a Pescara spiegando che «non v’è
nulla di strano se, come si è verificato spesso
anche in altre città italiane attanagliate dallo
smog, le centraline abbiano registrato nel
giorno di blocco del traffico livelli
d’inquinamento superiori a quelli del giorno
precedente. Questo semplicemente perché, a causa
delle condizioni metereologiche del 22 marzo, la
situazione non è localmente migliorata».
L’inquinamento atmosferico in un luogo, è bene
ricordarlo, è la risultante di una serie di
fattori complessi che interagiscono tra loro.
Dipende infatti dall’entità e dalla qualità
delle emissioni, prodotte in larga parte dal
traffico e dal riscaldamento domestico, ma anche
da fattori climatici locali temporanei quali
l’inversione termica, il grado di ventilazione,
e quindi di diluizione e degli inquinanti, la
rimozione e il trasporto delle particelle nocive
operato dal vento e dalla brezza e, ultimo ma
non per importanza, dall’effetto di attenuazione
del suolo fertile e della vegetazione, che
svolgono un ruolo attivo nell’autodepurazione di
molti inquinanti.
«Siamo certi – afferma Amicone - che i
nostri dati sulla qualità dell’aria riferiti al
primo giovedì senz’auto del 2012 sarebbero stati
ancora peggiori nel centro cittadino se il
traffico non avesse subito restrizioni. Se si
considera che alti tenori di polveri sottili
hanno un impatto rapido sulla salute,
soprattutto per le categorie più deboli come i
bambini e le persone che hanno già disfunzioni
respiratorie o sono affette da allergie, la
scelta di ridurre le emissioni disincentivando
l’uso dell’auto è sempre positiva, anche se
talvolta gli effetti benefici sono nascosti, e
rispecchia tra l’altro il principio di
“correzione alla fonte” sancito dall’Unione
Europea. Sicuramente, però, per valutare
compiutamente un fenomeno così variabile e
complesso come quello dell’inquinamento
atmosferico è bene affidarsi a esperienze
ripetute nel lungo periodo e confronti tra serie
storiche di dati» |