Pescara, 13.8.2012 - Dal Coordinatore del Co.ge.vo.
Abruzzo, Giovanni Di Mattia,
riceviamo e pubblichiamo:
Motivi di una
risposta. Lettera aperta al Governatore Gianni
Chiodi
1)-
Economia quella delle vongole che da occupazione
direttamente a 300 persone tra Teramo e Pescara
ed indirettamente ad altre 250 (cantieri,
servizi, commercio e ristorazione);
2)-
Oltre il 50% delle produzione finisce in
esportazione ed è l’unica voce positiva della
bilancia commerciale della regione assieme al
vino ed altri pochi prodotti.
3)-
E’ un settore primario, il nostro, che produce
una bene reale (una materia prima, il cibo)
e non un teorico prodotto della finanza, che è
causa dell’attuale crisi.
4)-
Tale tipo di pesca (quella delle vongole) in
queste acque è una consuetudine ed un economia
secolare;
5)-
l’attrezzo utilizzato è diverso da quello che
spesso con voluta distorsione delle realtà da
parte di qualche si narra, in realtà l’attrezzo
consiste in una è una pompa che soffia acqua sul
fondale per sollevare la sabbia con un cestello
per raccogliere vongole, ed ha un impatto su
fondali (sabbiosi) di una profondità di 4/5 mm.,
meno del’impronta di un piede sul fondale;
6)-
Il consorzio di gestione che coordina tale pesca
ha da anni ha adottato attrezzi a bassissimo
impatto ambientale sperimentati anche in
collaborazione con i primari istituti
scientifici ed università che si applicano al
setore della biologia marina e pesca;
7)-
L’atteggiamento negativi espresso e voluto da
qualche detrattore che per un ottusa posizione
in difesa di un area marina protetta che non ha
alcun senso logico e ne scientifico, mette a
serio rischio una sana economia e per questo non
merita ascolto sopratutto quando non accetta
critiche sensate e di scaglia in maniera
violenta chiedendo la morte di un settore
economico, per parafrasare: “siccome criticate
l’area protetta in merito ad alcune questioni
connesse alla pesca delle vongole dovete
morire”.
8)-
Rileviamo che si mal’informata l’opinione
pubblica con l’obiettivo di mettere in ginocchio
un economia vera che produce ricchezza e non
chiede soldi pubblici e nel contempo un economia
che da lavoro nel territorio di Pescara e Teramo
a circa 600 persone, forse come è spesso
avvenuto, si demolisce per creare un “area
protetta di poco significato ed a dir poco
inutile” che darà occupazione a 5 o 6 persone
con risorse dei contribuenti. Far sostituirsi
ad una economia sana.
Forse è arrivato
il momento di cambiare.
Caro Presidente
le sembra giusto in un momento di tagli alla
spesa pubblica conservare una struttura come l'A.M.P.
Torre del Cerrano la quale percepisce ogni anno
dal Ministero dell'Ambiente come fondo 93.403,48
euro e spende 70.108,00 euro solo per pagare gli
emolumenti al Direttore?
Tutto questo
sotto gli occhi di tutti danneggiando
un'economia sana come quella della pesca delle
vongole.
Distinti saluti
CO.GE.VO Abruzzo
Giovanni Di
Mattia |