TERAMO,
27.12.2012 -
Si avvicina il nuovo anno e una corretta
programmazione del territorio e della sua
economia porta a guardare con attenzione, già da
ora, la prossima stagione estiva. Il turismo, a
quattro anni dal terremoto che ha sconvolto
l’Abruzzo, lancia segnali di ripresa nonostante
le difficoltà derivanti dalla crisi economica.
Un turismo che cambia attraverso gli anni, una
domanda che va cercando sempre più periodi brevi
e offerte vantaggiose per la famiglia.
Per riuscire a garantire un offerta qualitativa
concorrenziale non basta fregiarsi di “Bandiere
Blu” quanto è necessario programmare
simultaneamente la salvaguardia del territorio.
Quello che oggi preoccupa è l’erosione della
costa abruzzese ed in particolare le
condizioni aggravanti della costa teramana.
Il nostro richiamo, attraverso specifici
quesiti che chiedono un’attenta risposta, è
relativo alle azioni che la Regione Abruzzo
dovrà e vorrà porre in essere.
Si devono progettare opere marittime a difesa
della costa tenendo conto di dati reali. Studi
derivanti dalla boa onda metrica di Ortona a cui
segue la stima, e parliamo di stima e non di
misura, delle grandezze meteo marine lungo
costa (es. direzione, verso e intensità delle
correnti lungo costa, trasporto solido
potenziale, erosione derivante da mareggiate)
mediante modelli matematici di trasporto delle
onde da Ortona alla costa, sono risultati
azzardati. Tale rischio lo si conosceva in
quanto già ampiamente spiegato nell’Atlante
delle coste - “Il moto ondoso a largo delle
coste italiane” dell’Ispra.
Tuttavia si è proceduto lo stesso in questo
modo:
1. Perché
non si è tenuto conto invece di quanto già
indicato dall’Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e non
si è proceduto quindi a misurare direttamente
alcune grandezze meteo marine lungo costa
utilizzando per esempio dei correntometri?
2. La
gestione ragionale ed integrata delle coste
abruzzesi tiene conto degli effetti post-opera?
e se sì cosa prevedevano i modelli matematici
riguardo l’area di Martinsicuro, Villa Rosa e
Alba Adriatica con l’uso dei correntometri in
posto?
3. E’
stata mai fatta una stima dei costi del
monitoraggio delle correnti marine lungocosta
fatta mediante appositi correntometri?
4. Si
è confrontato in termini di costi/benefici i due
metodi di progettazione, ovvero da una parte la
stima mediante appositi modelli matematici di
trasporto delle onde da Ortona alla costa mentre
dall’altro la misura diretta delle correnti
lungo costa?
Ci troviamo a chiedere risposte tecniche reali,
credibili, capaci di rispondere alle esigenze
del territorio.
Gli operatori turistici dei paesi del Teramano
ma anche dell’intera costa abruzzese non possono
continuare a vivere nell’incertezza che una
forte perturbazione meteorologica e/o una
ennesima improvvisa mareggiata arrechino
continuamente danni economici ingenti (pubblici
e privati) nonchè di immagine, che vanno a
devastare il turismo abruzzese, l’impegno degli
operatori e degli enti locali, la programmazione
delle risorse turistiche e non ultimo, gettino
al vento impegni economici di notevole entità.
Affidiamo questi quesiti agli impegni del
prossimo anno,
che vedranno la fase conclusiva di questo
Governo Regionale, ma raccomandiamo anche a chi
sta preparando i programmi da presentare agli
elettori (in vista della prossima campagna
elettorale) di tenere conto che la
salvaguardia della costa nonché del territorio e
dell’ambiente abruzzese è l’elemento principe
per ogni azione tesa a valorizzare i nostri
turismi.
IL DIRETTORE IL PRESIDENTE
f.to
Dott. Celso Cioni f.to Dott. Giammarco
Giovannelli |