Pescara,
12.10.2012 -
Federalberghi
Abruzzo è sconvolta dalle notizie apprese
tramite i mezzi di informazione in merito alla
prossima stagione invernale nella stazione
sciistica di Prati di Tivo.
La ventilata notizia che gli impianti di
risalita possano non riaprire corrisponde a una
condanna a morte per tutte le attività
alberghiere che nel comprensorio montano
Teramano vivono di turismo. Sconcerta, infatti,
la mancanza di programmazione e determinazione
da parte di coloro che hanno il compito di
creare le condizioni per la gestione degli
impianti di risalita.
Al di là dei problemi burocratici che sembrano
essere emersi in queste ultime settimane, in
merito alle competenze dei diversi Comuni sui
quali ricadono le infrastrutture (realizzate con
grandi sacrifici ed enormi impegni finanziari
pubblici, soprattutto da enti della provincia di
Teramo), era cosa nota agli addetti ai lavori… e
a tutto il mondo… la scadenza del 30 settembre
per la gestione della Sangritana.
Chiunque dotato di oculatezza e responsabilità
del buon “pater familias” avrebbe per tempo
(riteniamo al massimo verso la fine della scorsa
primavera) avviato ogni procedura necessaria per
trovarsi al 1° ottobre con un bando pubblicato e
aggiudicato. Tutti sanno che sono queste le
settimane preparatorie degli impianti per
consentire, neve permettendo, di poter riaprire
anche le strutture alberghiere con il ponte
dell'Immacolata.
«Ad oggi - ha commentato il presidente di
Federalberghi Abruzzo, Giammarco Giovannelli -
gli imprenditori del settore alberghiero non
sono in grado di proporre ed organizzare le
offerte e la vendita dei pacchetti turistici
agli utenti appassionati della montagna che
raggiungono anche Pietracamela e Prati di Tivo
da diverse regioni italiane nonché dall'estero,
anche se questi ultimi in misura purtroppo non
rilevante.
Un grosso ed angoscioso interrogativo per gli
operatori: sulla possibilità di lavorare la
prossima stagione, organizzare e programmare
assunzioni per poter dare il via anche a tutto
quell'indotto occupazionale che è oro del PIL
teramano ed abruzzese.
Non ci interessa individuare o chiedere le teste
dei responsabili o dei colpevoli - ha
concluso Giovannelli - constatiamo però con
grande tristezza che ancora una volta con
rammarico la responsabilità per la
programmazione tecnica e burocratica della
nostra economia turistica non è prioritaria per
i responsabili degli organismi e degli enti
preposti allo sviluppo ed alla vigilanza per la
sopravvivenza, la promozione e la crescita delle
attività turistiche della nostra Provincia.
Soprattutto gli uomini impegnati nelle attività
politiche, ad ogni livello e di qualsiasi
appartenenza, sono chiamati ad una riflessione
ed a un impegno concreto per i fatti accaduti,
al fine del raggiungimento degli obiettivi
condivisi da tutto il mondo imprenditoriale e da
tutti i cittadini che hanno diritto di avere
benefici dalle notevoli potenzialità della
montagna teramana, purtroppo da molto tempo non
valorizzata in misura soddisfacente».
IL PRESIDENTE FEDERALBERGHI – CONFCOMMERCIO
ABRUZZO
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