Teramo,
5.11.2012 -
E' preoccupante il quadro economico e di
sviluppo che viene presentato per l’Italia e
quindi per l'Abruzzo dei prossimi anni,
particolarmente in relazione alle attività
turistiche. Se da un lato la nostra categoria
non riesce ad intravedere un evidente impegno
degli enti preposti a favore delle aree montane
(soprattutto quelle dove gli sport invernali
rappresentano una forte risorsa economica e di
richiamo turistico), dall'altro si rischia di
sottovalutare i gravi danni che si possono
generare se non si attiva una programmazione
tecnico-politica dei territori a lungo termine
per il turismo costiero. Un turismo che da
decenni rappresenta il volano dell'economia
regionale, favorendo un indotto occupazionale
che dà linfa anche a migliaia di giovani spesso
alla ricerca di una prima occupazione.
La nota e preoccupante situazione legata alle
ricerche petrolifere e alle ventilate
trivellazioni in Abruzzo non possono che
preoccupare tutti gli operatori Turistici
(albergatori e balneatori) del settore, molti
dei quali già notevolmente impegnati e
preoccupati per l'incombente minaccia della
direttiva Bolkenstein.
Federalberghi Abruzzo quindi ritiene opportuno
rivolgere alcune domande specifiche agli enti
preposti nonché all'intera classe politica
rappresentante l’Abruzzo ad ogni livello, in
relazione alle richieste di autorizzazioni
presentate da note società straniere per
operazioni di sondaggio dei fondali della costa
abruzzese attraverso trivellazioni che
danneggerebbero le nostre spiagge oggi
frequentate da migliaia di turisti.
1) Chiediamo pertanto alla regione Abruzzo di
conoscere qual’ è l'orientamento politico in
merito alle paventate trivellazioni per la
ricerca di petrolio, in mare e su terra ferma?
2) A che punto sta la proposta di legge che è
finalizzata a introdurre un generalizzato
divieto di prospezione, ricerca e coltivazione
di idrocarburi liquidi nel mare Adriatico?
3) Quale impegno hanno assunto, ad oggi, i
parlamentari abruzzesi per salvaguardare la
propria terra e tutta l'economica regionale
legata al turismo?
Lo scorso anno quattro richieste di permessi di
ricerca sono state presentate sul territorio
delle provincie di Teramo, Pescara e Chieti,
tutte contrastate da motivate osservazioni dei
comitati dei cittadini e delle associazioni
ambientaliste, nel silenzio delle istituzioni!
4) Stiamo per giungere al momento in cui la
regione è chiamata a difendere il proprio
territorio, (in alcuni casi tutelato, come
quello della Riserva del Borsacchio e del Parco
Marino del Cerrano), non troppo distanti da dove
si dovrebbero eseguire le ricerche? Quale sarà
la politica perseguita?
5) L'Assessore Regionale al Turismo ed
all’Ambiente, Mauro Di Dalmazio (che proprio nei
giorni scorsi ha portato avanti una politica
turistica legata all'immagine dell’ “Abruzzo
regione verde d’Europa” sui media e sulle nuove
tecnologie della comunicazione), quanto è
preoccupato che il suo lavoro possa venire
totalmente vanificato da sovrastrutture che
destabilizzano i territori turistici e
minacciano di pregiudicare definitivamente tutto
il lavoro preparatorio fin qui svolto?
“La bellezza naturale della costa abruzzese”
- ha affermato il presidente regionale di
Federalberghi Giammarco Giovannelli – “sta
sia nella spettacolarità delle proprie coste,
nello splendore dei territori verdi e montani
che nella capacità di poter offrire ad ogni
turista un prodotto su misura. Trattasi come è
noto di una ricchezza naturale che viene
invidiata da molti e che riconferma annualmente
la propria valenza con l’assegnazione delle
bandiere Blu conferite dalla FEE alle nostre
località costiere. Chiediamo inoltre un nuovo
modo di programmare le economie turistiche
eccellenti del nostro territorio - ha
concluso Giovannelli – considerando
prioritariamente tutte le risorse naturali
esistenti. Vogliamo risposte che siano garanzia
a tutela non solo del lavoro e dell'occupazione,
ma soprattutto della salute dell'intera
popolazione abruzzese”.
6) Quale è il modello di sviluppo economico e
sociale che avete in mente per l’Abruzzo?:
quello della tutela e della valorizzazione del
nostro straordinario patrimonio paesaggistico,
ambientale e dei beni culturali o quello delle
trivellazioni, delle piattaforme e quant’altro?
“La risposta a questo ripetuto quesito per noi è
ormai prioritaria ed ineludibile” afferma
Giovannelli. Da questa semplice domanda si può e
si deve partire per comprendere il futuro
prossimo verso il quale anche noi operatori dei
“turismi abruzzesi” dobbiamo orientare le nostre
scelte e le nostre strategie d’impresa. In
mancanza di una risposta chiara e convincente
alla “questione centrale” anche il nostro
“Sistema” non saprà come orientare le proprie
scelte e questo comporterà, inevitabilmente, un
irreparabile e definitivo danno all’intera
economia regionale.
IL DIRETTORE IL PRESIDENTE
Dott. Celso Cioni Dott. Giammarco
Giovannelli |