Pescara, 3.02 2012 -
Si inaugura sabato 11 febbraio al Museo Civico
Umberto Mastroianni a Marino la mostra “Identità
e percorsi”, aperta fino al 25 febbraio. La
rassegna propone quaranta lavori tra dipinti e
sculture di 18 artisti differenti per percorsi e
generazioni e mette a confronto singoli
percorsi espressivi provenienti dai molteplici
linguaggi dell’arte astratta e figurativa. Ogni
artista ha sintetizzato con più opere recenti o
degli ultimi anni il proprio lavoro. Accoglie il
visitatore una installazione di Cecilia Bossi,
formata da tre sedie assemblate con materiali
diversi e intitolata semplicemente “senza
titolo”. Anna Seccia, invece, riflette sul
valore della pittura come base di ogni processo
creativo. Esponente della pittura aniconica Anna
Seccia ha partecipato alla 54° Edizione della
Biennale d’Arte di Venezia (sezione Abruzzo) con
l’”Opera aperta” che porterà a termine con la
fine delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità
d’Italia in programma il 17 marzo all’Aurum di
Pescara. In questa occasione l’artista abruzzese
presenterà una installazione dal titolo: “L’arte
che unisce: luogo della creatività collettiva”
composta da più di mille uova dipinte e
realizzata con la partecipazione di 800 ragazzi
del Liceo Artistico di Pescara. Il percorso
prosegue con le opere di tre pittori che hanno
mantenuto uno stretto dialogo con la pittura
materica. Angela Scappaticci realizza i suoi
lavori con la tecnica del cretto; Elisabetta
Fontana fonde sulla tela diversi materiali con
impasti di colore; Marco Diaco si esprime con
una tonalità monocromatica di base composta di
sabbia e grumi di colore. Da contraltare le
opere di Cristina Messora, un alfabeto di segni
luminosi realizzati con inserti collagistici; le
tele di Roberto Venturoni del periodo
astratto-geometrico e la pittura di nobiltà
tutta letteraria di Stefano Sorrentino. La
mostra prosegue con quattro lavori in lastra di
alluminio di Stefano De Angelis, tratti dal
ciclo “Quadri luminosi”. A portare l’attenzione
sulla pittura figurativa ci pensa Egidio
Scardamaglia con una scelta di opere, di forte
spessore narrativo, sul tema dell’immigrazione.
Sempre su questa direzione Paul De Haan conduce
una sua particolare ricerca del vero prendendo
spunto da oggetti di vita domestica; Rosita
Sfischio si sofferma sul tema della figura
femminile catturata nella sua intimità; Maria
Ceccarelli esalta il valore evocativo e
spirituale del nudo femminile. Il trait-d’union
con la pittura narrativa è data da Elena Candoli
che prende in esame il volto con l’integrazione
di elementi decorativi. E se Maurilio
Cucinotta, “il pittore del sogno” si racconta
attraverso il vero e il verosimile, Felixandro
esplora il paesaggio lunare spolverato da
superfici luminose. Punteggiano il percorso
espositivo le sculture in ceramica raku di Maria
Felice Petyx sul tema della figura femminile e
quelle in ferro elettrosaldate di Paolo Camiz,
portatrici ciascuna di una forma ben definita.
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