Pescara,
18.5.2012 -
Ha 107 anni la più vecchia merlettaia d’Italia e
vive a Pescara con la figlia Giuseppina. Le sue
produzioni, di carattere essenzialmente popolare
essendo eseguite all’uncinetto, venivano
commercializzate in importanti mercati abruzzesi
e in qualificate mercerie del sud (Grottaglie,
Taranto, Eboli, Salerno); del centro (Pescara,
Chieti, Ortona, Lanciano, Avezzano, San
Benedetto Del Tronto) e del nord Italia
(Iesolo, Ferrara, Genova, Milano). Tra i suoi
merletti, oltre alle tipologie normalmente usate
per i corredi da sposa, si ricordano i pizzi da
giro letto, con la simbologia del galletto, e
quelli per tovaglie d’altare con la croce di
stile greco disposta a tutto campo in una serie
di rombi a più ordini.
Alla luce dei nuovi parametri valutativi,
stabiliti a Firenze nel Congresso sulle Arti
Popolari del 1929, questi lavori della genialità
femminile sono da valutare per il loro aspetto
documentario ma soprattutto per gli elementi
autoctoni che trasmettono: valenze intese sia in
senso etnografico sia in senso culturale.
Attualmente,
pizzi e merletti hanno conquistato una
definitiva dignità artistica. I loro decori pur
rispondendo alle rigide regole della scacchiera
e della simmetria sono ricchi di valori
estetici. Si sa, le tecniche del merletto non
sono infinite, anche la loro applicazione è oggi
limitata. Desueta. Ma, nelle mani di Maria
Concetta Egidio il vecchiume si è rinnovato. Il
troppo visto finito. I suoi lavori, infatti,
hanno aperto orizzonti nuovi con notazioni di
interessante modernità.
Studiosi di arte popolare e specialisti del
settore hanno seguito la sua attività
artigianale, tra questi si citano Mario Giani (Clizia
in arte), Gianfranco Valente (direttore del
museo di Cesuna), Teresa Rapinese e la
specialista di tessuti della civiltà contadina
Angela Iannotti. Dalle sue campionature hanno
preso spunto e realizzate opere grafiche
l’incisore Vito Giovannelli e il pittore
Vinceslao Pio Di Giampaolo. Nel campionario di
Maria Concetta Egidio sono evidenti,
soprattutto, i segni della cultura figurativa
occidentale, ma non mancano schemi e decori
della fastosa decorazione orientale, da cui
probabilmente provengono le lavorazioni
all’uncinetto, se si considera il consistente
innesto dell’uncinetto tunisino in particolari
tipologie di merletti. |