Roseto degli Abruzzi (Te),
14.8.2012
- Dall'ex Parlamentare Pio Rapagnà, coordinatore
del Comitato Città per Vivere,
riceviamo e pubblichiamo:
Nonostante la gravità della
situazione “di fatto” e la urgenza degli
interventi necessari, sorge il sospetto che ci
si sia “arresi” di fronte alle difficoltà e che
non si voglia “né ricostruire e né
riqualificare” la maggior parte degli alloggi di
edilizia residenziale pubblica.
Proprio il 15 agosto di 3 anni fa vennero
assegnati al Commissario delegato per la
ricostruzione e Presidente della Regione Abruzzo
Dott. Gianni Chiodi 150 milioni di euro
per la “riparazione e ricostruzione” della
Edilizia Residenziale Pubblica regionale e
comunale: in pochi mesi si sarebbe
potuto riconsegnare a molte famiglie assegnatari
di alloggi ATER e del Comune dell'Aquila una
abitazione stabile e sicura.
Il comportamento “indifferente”
assunto dal Consiglio regionale, non è
più giustificabile, e fa pensare che le
Istituzioni regionali e gli uomini che le
rappresentano non siano, in questa dolorosissima
circostanza, all'altezza del compito e della
gravità della situazione e che non abbiano la
forza “interiore e spirituale” per reagire.
A 40 mesi dal terremoto, la
massima Istituzione rappresentativa della
Regione Abruzzo non dovrebbe “chiedersi” a che
punto è effettivamente e concretamente sia la
riparazione “leggera” e il consolidamento
antisismico degli alloggi classificati A, B e C
e sia la ricostruzione “pesante” degli edifici
classificati E?
Gli alloggi pubblici esistenti a
L'Aquila e nei Comuni del cratere prima del
terremoto erano circa 4.000, mentre soltanto
1.485 alloggi risultano censiti e presi in
considerazione dall'ATER dell'Aquila. L'intero
patrimonio abitativo pubblico presenta ancora
oggi una situazione “drammatica”, molto più
allarmante e preoccupante di quanto si cerca di
far credere: nel frattempo agli inquilini
ancora sfollati viene adesso richiesto di pagare
un affitto che è di molto superiore al “canone
sociale” stabilito dalla Legge Regionale 96/96
che regolamenta proprio la Edilizia Residenziale
Pubblica.
Il Mia Casa, proprio nello
“spirito celestiniano della imminente perdonanza”,
dopo tutto questo tempo trascorso inutilmente,
alza forte la sua voce e denuncia il rischio di
una vera e propria “abdicazione” da parte dell'ATER,
del Comune dell'Aquila e del Provveditorato
Interregionale alle Opere Pubbliche, che sono i
“soggetti attuatori” della ricostruzione.
Il Mia Casa chiede la convocazione
di una Consiglio Regionale straordinario e
urgente sulla “ricostruzione”,
leggera e pesante, da tenersi se possibile nei
giorni della “perdonanza” affinché, davanti ai
dati di fatto e allo stato “deludente e
sconfortante” della ricostruzione, ognuno si
assuma le proprie “pesantissime” responsabilità
che chiamano in causa il ruolo, la funzione e la
utilità “pubblica e collettiva” dei partiti e
dei Consiglieri regionali, sia di centrodestra
che di centrosinistra.
Nel contempo, di fronte ad una
situazione che si fa davvero “seria”, chiediamo
al Ministro Barca di convocare un incontro
“istituzionale e di lavoro” con tutti coloro
che alla ricostruzione ci credono
“effettivamente” e non a chiacchiere e con quei
soggetti attuatori che abbiano le “competenze”
per attuarla senza ulteriori perdite di tempo e
di risorse umane, materiali ed economiche. |