L'AQUILA, 15.11.2012
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Dall'ex Parlamentare Pio Rapagnà, coordinatore
regionale del Movimento Mia Casa d'Abruzzo,
riceviamo e pubblichiamo:
ECCO UN'ALTRA BELLA SORPRESA: in questi giorni
abbiamo scoperto che l'ATER dell'Aquila sta già
provando a fare pagare ai propri Inquilini
“rientrati a casa” una “imposta aggiuntiva” del
10% di IVA sui canoni di locazione, già
determinati dalla Legge Regionale n. 96 del
1996.
Infatti l'ATER dell'Aquila, senza clamore, sta
“già” applicando l'I.V.A. al 10% sugli
importi dei canoni di locazione degli alloggi di
Edilizia Residenziale Pubblica, chiedendo
agli Inquilini (che non sono proprietari) il
pagamento di una imposta “aggiunta” che invece
spetta di pagare esclusivamente a chi è
proprietario degli alloggi.
L'ATER dell'Aquila, nella lettera con la quale
“richiede” agli Inquilini il pagamento della
quota aggiuntiva del 10% sul canone, comunica
che ha ritenuto di avvalersi dell'art. 57
(Ripristino IVA per housing sociale) del
Decreto Legge 24 gennaio 2012, n. 1 –
Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo
sviluppo delle infrastrutture e la
competitività.
L'art. 57 del
Decreto Legge,
attraverso una modifica sostitutiva dell'art. 10
(Operazioni esenti dall'imposta IVA), Comma 1,
numeri 8 ed 8-bis e della Tabella A, parte
terza, n. 127-duodevicies del Decreto del
Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n.
633 (Istituzione e disciplina dellimposta sul
valore aggiunto), esclude dalla esenzione
dell'imposta IVA “le
locazioni,
per le quali nel relativo atto il locatore abbia
espressamente manifestato l'opzione per
l'imposizione, di fabbricati abitativi, di
durata non inferiore a quattro anni, effettuate
in attuazione di piani di edilizia abitativa
convenzionata, di fabbricati di civile
abitazione destinati ad alloggi sociali
come definiti dal decreto del Ministro delle
infrastrutture, di concerto con il Ministro
della solidarietà sociale, il Ministro delle
politiche per la famiglia ed il Ministro per le
politiche giovanili e le attività sportive del
22 aprile 2008”.
Con la nuova norma si è esteso il beneficio
della
compensazione
dell’IVA relativa alla cessione e alla locazione
degli immobili per uso abitativo anche ai
soggetti che operano nel settore dell’housing
sociale.
Si consente pertanto alle imprese costruttrici
di poter applicare, su opzione del cedente o del
locatore, l’IVA agevolata del 10% nella
locazione di abitazioni di nuova costruzione; in
tal modo le imprese possono beneficiare delle
relative detrazioni IVA, liberando, si afferma,
risorse delle imprese di costruzione per avviare
nuovi investimenti che trova applicazione anche
nei casi di housing sociale.
Ma gli alloggi di proprietà delle ATER sono
alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica,
ex-GESCAL e Sovvenzionata, realizzati a totale
carico dello Stato e con il contributi dei
lavoratori, e non rientrano nella “categoria” di
“housing sociale privato” e nella definizione di
“alloggio sociale”, e, pertanto, le ATER non
hanno alcun titolo nel richiedere ai propri
Inquilini il 10% di IVA sui loro canoni di
locazione.
Adesso si capisce molto bene il perchè
con i due “Progetti di Legge” della
Giunta Regionale e del Partito
Democratico si vuole “cambiare e modificare”
la definizione degli alloggi ex-GESCAL e di
Edilizia Residenziale Pubblica, trasformandoli
in alloggi di “Edilizia Residenziale Sociale”
e utilizziando, per questo, una diversa e
arbitraria definizione di “alloggio sociale”
sul quale “consentire” una imposizione IVA pari
al 10% del canone e, in caso di vendita, del
valore di cessione. E l'ATER dell'Aquila stà
applicando “in via preventiva” una Legge che il
Consiglio regionale non ha ancora approvato e
che sta in questi giorni esaminando in 2^
Commissione.
Il Mia Casa d'Abruzzo, a tutela degli Inquilini
interessati, raccoglierà le firme per presentare
un ricorso urgente al Difensore Civico Regionale
e per chiedere, come previsto dalla Legge, un
suo immediato intervento. |