Riserva del Borsacchio:
La Regione ha approvato
la riperimetrazione
Pescara, 19/06/2012 - Con 24 voti
favorevoli e 13 contrari, il Consiglio Regionale
ha approvato la legge sull riprimetrazione della
Riserva Naturale del Borsacchio nei territori
dei Comuni di Giulianova e Roseto degli Abruzzi.
Pescara, 19/06/2012 (ACRA) - "Superato
brillantemente anche l'ultimo scoglio in
Consiglio regionale (con 24 voti favorevoli e 13
contrari, ndr), la revisione dei confini della
Riserva naturale del Borsacchio è legge della
Regione Abruzzo". Lo ha detto il Consigliere
regionale e Capogruppo di Fli, Berardo Rabbuffo,
al termine della votazione con cui è stata
approvata la legge. "L'assise regionale –
prosegue Rabbuffo – è stata chiamata ad
esprimersi soltanto in merito al parere del
Collegio regionale per le garanzie statutarie, e
non già sulla legge che era stata approvata
precedentemente nella seduta dell'otto maggio
scorso. Un parere che faceva rilevare la non
congruità dell'ampiezza della riserva naturale
dichiarata nel testo rispetto a quella riportata
nella planimetria, quindi un problema formale
sanato definitivamente. È stato respinto il
modus operandi di certa politica ideologizzata –
osserva il Capogruppo di Fli – e di un certo
terrorismo psudo-ambientalista che non ha
risparmiato mistificazioni, attacchi personali e
ostruzionismo in aula. Con la revisione dei
confini si è ampliata la riserva, inoltre, si
sono eliminate le ingiustizie di chi, nelle zone
edificate, ha subito per sette anni ingiusti
divieti e norme di salvaguardia vessatorie
imposti dai vincoli ambientali laddove non c'era
nulla da tutelare come per esempio nel quartiere
dell'Annunziata di Giulianova, in Contrada
Gianmartino e nell'abitato di Cologna Spiaggia
oltre che nelle tante imprese
turistiche-ricettive che operano nell'area. Ora,
la parola spetta, secondo quanto stabilito dalla
legge, al Comune di Roseto, che dovrà
predisporre un vero Piano di Assetto
Naturalistico (Pan), finalmente scevro da
cementificazioni per dar vita al Parco bloccato
da sette anni, progettare una pista ciclabile
per rendere fruibile la riserva e completare il
corridoio ciclabile dei comuni rivieraschi,
infine, approvare un nuovo Piano spiaggia che
tenga conto anche dell'arenile che prima era
perimetrato dal parco pure essendo pieno zeppo
di stabilimenti e di ombrelloni".(com/red)
Franco Caramanico
(SeL): "Una
brutta pagina della politica regionale"
Pescara, 19.6.2012 - “La conclusione cui oggi abbiamo assistito della vicenda
della riserva del Borsacchio rappresenta una
brutta pagina della politica regionale . Non si
è avuto il coraggio di tutelare una tra le
porzioni di costa più belle d’Abruzzo, di
dialogare con i cittadini, facendo comprendere
le reali possibilità di sviluppo che si
sarebbero potute avere. L’unica vera opportunità
sarebbe stata quella legata all’approvazione del
Piano di assetto naturalistico, già predisposto,
stralciando la prescrizione che prevede un
aumento di cubatura di 50 mila metri cubici.
Questo strumento avrebbe potuto assicurare il
rispetto dei vincoli di tutela ambientale, senza
precludere le legittime esigenze e necessità di
sviluppo espresse dalla cittadinanza e dalle
categorie professionali. L’istituzione della
riserva avrebbe evitato l’insediamento di
strutture impattanti e dato ai territori la
possibilità di accedere a finanziamenti che
avrebbero potuto aiutare l’economia di quelle
zone”
Franco Caramanico, Consigliere Regionale SEL
Rapagnà (Città
per Vivere): "Sconsiderato e omissivo il
comportamento di alcuni soggetti istituzionali"
Roseto degli Abruzzi, 19.6.2012 - La
“riperimetrazione” dei confini della Riserva
Naturale Regionale Guidata del Borsacchio è
stata definitivamente approvata dal Consiglio
Regionale con i voti della maggioranza di
centrodestra con il sostegno del rappresentante
dell'UDC, con 24 voti a favore e 13 contrari su
“soltanto” 37 Consiglieri presenti.
Deve essere chiaro però che, senza il
comportamento “sconsiderato ed omissivo” dei
diversi soggetti istituzionali che avrebbero
dovuto rendere operativa ed effettiva la
Riserva, i Consiglieri teramani del PDL Rabuffo
e Venturoni e del PD Ruffini e De Luca, la 2^
Commissione regionale del Presidente PDL Luca
Ricciuti
e la maggioranza di centrodestra e del FLI del
Consiglio Regionale non avrebbero avuto alcuna
“scusa” e “sollecitazione” per proporre quel
tipo di “riperimetrazione” che poi è diventata
nei fatti una nuova Legge: è così', adesso, la
Riserva deve ripartire dal principio e la sua
attuazione è affidata proprio a quei soggetti
che hanno fatto di tutto, prima per non
applicare la Legge del 2005 e poi a impegnarsi a
“ridimensionarne” il contenuto e la simbologia,
contro ogni logica “ambientale-culturale”, ma
anche giuridica e procedurale.
Per
quanto riguarda la “nuova” Amministrazione
Comunale di Roseto, guidata dal Sindaco Enio
Pavone e dal Vice-Sindaco Alfonso Montese, essa,
con la scelta di “riperimetrazione”, ha sancito
con i fatti la perfetta “continuità sostanziale”
con le scelte “speculatorie e sanatorie” della
precedente Amministrazione a guida PD.
Dovranno molto riflettere e “cosparsi il capo di
cenere” quegli esponenti politici locali di
quegli stessi partiti, come l'IDV, Rifondazione
Comunista-Comunisti Italiani-Federazione della
Sinistra, che si sono, invece, alleati e
apparentati con quello stesso PD che è stata la
causa prima di una sconfitta “politica e
ambientale” che ha avuto sponde e
giustificazioni significative sia a livello
delle due Amministrazioni Comunali di Roseto e
Giulianova, della Provincia di Teramo e, “dulcis
in fundo”, anche da parte di quello stesso
Consiglio Regionale che, in un Paese normale, la
sua propria Riserva avrebbe dovuto tutelarla e
salvaguardarla.
Pio Rapagnà -
Coordinatore Città per Vivere di Roseto