Pescara, 29.02.2012
- Il WWF Abruzzo aveva diffidato a Gennaio tutti
gli enti coinvolti nel procedimento per la
costruzione di una nuova centrale idroelettrica
sul Fiume Aventino a Gessopalena. L'Associazione
aveva sollevato numerose criticità ambientali e
procedimentali. Infatti il fiume Aventino mostra
da alcuni anni segnali di sofferenza tanto che
appena a valle del sito dove si vorrebbe
realizzare l'ennesimo sbarramento la qualità del
fiume è peggiorata allontanandosi dagli
obiettivi di qualità imposti dall'Unione
Europea. Tale situazione non può che degradarsi
ulteriormente se si pensa che si vuole intubare
il fiume per una portata pari a 4/5 dell'acqua
che scorre attualmente nel fiume. Si arriva
quindi al paradosso che la Regione Abruzzo da un
lato intende chiedere all'Unione Europea ampie
deroghe perché non rispetta l'obiettivo di
qualità dei fiumi e dall'altro autorizza
ulteriori captazioni e sbarramenti su corsi
d'acqua già in sofferenza. Purtroppo per
giustificare questo intervento alcuni cadono
nell'errore di richiamare il rispetto del
Deflusso Minimo Vitale. In realtà dal 2000 con
la Direttiva 2000/60 Acque l'Unione Europea
chiede che tutti i fiumi entro il 2015 siano
nello stato di qualità delle acque “buono”. Come
si fa a pensare di raggiungere questo obiettivo
lasciando pochissima acqua nel fiume quando già
ora, a portata piena, il fiume Aventino non è
nello stato “buono”?
Il WWF aveva anche segnalato come l'intervento
non fosse stato assoggettato a Valutazione di
Incidenza Ambientale in quanto appena a valle vi
è un Sito di Interesse Comunitario istituito
proprio per la salvaguardia della fauna
acquatica. E' del tutto evidente che sottrarre
per ben 2 km la gran parte dell'acqua di un
fiume a monte del SIC significa diminuire a
monte la capacità di autodepurazione del fiume
con conseguenze anche a valle.
Dichiara Augusto De Sanctis, referente acque del
WWF Abruzzo “Il Fiume Aventino è uno dei
pochissimi fiumi abruzzesi con tratti ancora
abbastanza conservati nonostante vi siano già
numerose captazioni e dighe sul suo corso. Se
prendiamo il bacino del Sangro-Aventino abbiamo
già grandi sbarramenti, tra i quali Barrea,
Casoli e Bomba e proprio in questo momento si
sta cercando di ridurre le conseguenze
ambientali in questi siti rilasciando più acqua
in alveo rispetto al passato. Questi fiumi,
quindi, hanno “già dato” molto in termini
ambientali per produrre energia elettrica.
Stupiscono, quindi, alcune dichiarazioni
favorevoli a questo intervento evidentemente
poco informate sulle regole e sulle politiche
comunitarie sulla qualità dei fiumi. Si richiama
strumentalmente la necessità di produrre energia
rinnovabile. E', però, un non senso se per
aumentare la quota di energia rinnovabile per
limitare gli effetti negativi sull'ambiente dei
gas-serra si pensa a devastare un fiume
ottenendo, da subito, proprio quello che si
vorrebbe evitare per il futuro. Le dighe sono
interventi di vecchio stampo e in tutto il mondo
si riconosce il grave stress ambientale che si
produce sui fiumi. L'abbattimento delle
emissioni si deve ottenere con il risparmio e
l'efficienza energetica e lo sviluppo delle
rinnovabili armonico con la Natura. Il Ministero
dell'Ambiente è intervenuto riconoscendo la
validità delle nostre osservazioni chiedendo
rassicurazioni alla regione circa il rispetto
sia della Direttiva Habitat in materia di tutela
di habitat e specie sia della Direttiva Acque
per la qualità dei fiumi”. |