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Wwf: Ennesimo episodio di bracconaggio, Poiana abbattuta dal colpo partito da un'auto
 
PESCARA, 17.12.2012 -  Ieri a Loreto Aprutino in provincia di Pescara è stato abbattuto un esemplare di Poiana, rapace protetto in Europa. Un socio del WWF si è trovato a segnalare l'ennesimo episodio di bracconaggio che caratterizza ogni anno le stagioni di caccia. In questo caso vi sono state plurime violazioni di legge che fanno capire l'impudenza di questi delinquenti che, purtroppo, anche in questo caso l'hanno fatta franca:

 

-abbattimento di una specie protetta;

-sparare dall'auto;

-sparare su strada;

-sparare ad una distanza inferiore alla minima consentita dall'abitazione;

-sparare su un campo nei pressi di agricoltori che stavano lavorando;

-abbandono di bossoli a terra;

-invasione con automezzo su proprietà privata (dove tra l'altro c'è un divieto di accesso).

 

Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo “Il bracconaggio è talmente dilagante e fuori controllo che è difficile sostenere che anche l'attività venatoria possa continuare sic et simpliciter. I controlli sono scarsissimi e la possibilità di farla franca troppo elevate: si è creato un senso di impunità che porta a situazioni rischiose per le stesse persone, come purtroppo i recenti episodi di cronaca hanno confermato. Inoltre, la deregulation venatoria che negli ultimi anni ha caratterizzato le scelte delle pubbliche amministrazioni, poi censurate dai giudici amministrativi e costituzionali, ha aggravato questo problema svantaggiando i cacciatori onesti e rispettosi delle regole. Le modalità di quest'ultimo caso di bracconaggio, con spari direttamente da un'auto in un terreno privato dove vi erano persone intente a raccogliere ortaggi, rivelano uno stato di pericolo per la pibblica incolumità inaccettabile. E' necessario rafforzare i controlli e, nel caso, vietare l'attività venatoria nelle aree densamente abitate come accaduto a Pianella dove il sindaco ha emesso una specifica ordinanza dopo le proteste dei cittadini che si vedevano arrivare i pallini sulla testa e sui balconi di casa. Peccato che l'ATC Pescara abbia deciso di fare ricorso rispetto ad una scelta sacrosanta fatta da un sindaco per tutelare il benessere delle persone. Fortunatamente il TAR ha rigettato la richiesta di sospensiva. Chiediamo al Prefetto e ai Sindaci di attuare scelte urgenti a tutela dell'incolumità pubblica e per la conservazione delle specie protette”.

 
L'ordinanza del TAR di Pescara

N. 00250/2012 REG.ORD.CAU.

N. 00485/2012 REG.RIC.

 

REPUBBLICA ITALIANA

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

sezione staccata di Pescara (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

ORDINANZA

sul ricorso numero di registro generale 485 del 2012, proposto da:

Comitato di Gestione dell'Ambito Territoriale di Caccia "Pescara", rappresentato e difeso dall'avv. Andrea Cocchini, con domicilio eletto presso Tar Pescara, via Lo Feudo 1;

contro

Comune di Pianella, Comune di Pianella Sindaco; Ministero dell'Interno, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliata per legge in L'Aquila, via Buccio di Ranallo S.Domenico; 

per l'annullamento

previa sospensione dell'efficacia,

dell'ordinanza n. 63 del 29 agosto 2012 con cui il Sindaco del Comune di Pianella ha disposto il divieto dell'esercizio dell'attività venatoria nell'intera parte di C.da Nardangelo e parte di C.da Astignano.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Ministero dell'Interno;

Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;

Visto l'art. 55 cod. proc. amm.;

Visti tutti gli atti della causa;

Ritenuta la propria giurisdizione e competenza;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 6 dicembre 2012 il dott. Massimiliano Balloriani e uditi per le parti i difensori l'avv. Andrea Cocchini per il Comitato ricorrente e l'avv. distrettuale dello Stato Luigi Simeoli per il Ministero intimato;

Considerato che, ad un primo esame, tipico della presente fase cautelare, il ricorso non presenta il prescritto fumus di fondatezza, atteso che i fatti addotti dal Comune resistente appaiono circostanziati e sintomatici della possibilità del verificarsi di pericoli per la sicurezza pubblica in ragione dello svolgimento dell’attività venatoria nelle aree in questione;

che, inoltre, anche con riguardo al periculum, la domanda cautelare non appare meritevole di accoglimento, in ragione dell’imminenza della naturale scadenza della stagione venatoria.

P.Q.M.

Respinge l’istanza cautelare.

Spese compensate.

La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.

Così deciso in Pescara nella camera di consiglio del giorno 6 dicembre 2012 con l'intervento dei magistrati:

Michele Eliantonio, Presidente

Dino Nazzaro, Consigliere

Massimiliano Balloriani, Consigliere, Estensore

Ufficio stampa WWF - Info 3683188739
Di Tizio: «Potenziare i controlli. Spari direttamente da un'auto: allarme anche per la sicurezza delle persone»

 

 

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