Pescara, 25.8.2012
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La
gravissima siccità di questi mesi e i
numerosi incendi stanno mettendo a dura
prova la fauna selvatica. Lo certifica un
parere dell' Istituto Superiore per la
Ricerca e la Protezione dell'Ambiente,
massimo organo scientifico statale del
settore in Italia. Per questo Il WWF ha
inviato stamattina una nota urgente alla
Regione Abruzzo affinché annulli la
cosiddetta preapertura alla caccia
programmata per il prossimo 1 e 2 settembre,
anche in considerazione delle nuove
previsioni meteo che indicano un
innalzamento delle temperature la prossima
settimana. L'associazione ha anche chiesto
di interrompere l'addestramento dei cani,
pratica che è stata avviata in Abruzzo il
primo agosto, nonostante il parere negativo
dell'ISPRA su questo punto del calendario
venatorio approvato dalla Giunta Regionale.
Il WWF ha allegato alla richiesta alla
Regione la recentissima nota dell'ISPRA,
inviata all'eurodeputato Zanoni che aveva
richiesto un parere sugli effetti sulla
fauna della siccità in corso e l'impatto
dell'attività venatoria in tali particolari
condizioni.
Ebbene, l'ISPRA ha chiarito che la fauna
selvatica è fortemente stressata per le
condizioni ambientali di questo periodo. Per
questo l'istituto ritiene opportuno
sospendere le preaperture, l'addestramento
cani e, se dovessero perdurare queste
condizioni ambientali avverse, modificare
anche il resto delle regole della stagione
venatoria contenute nei calendari venatori
(la lettera dell'ISPRA viene allegata al
Comunicato).
Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del
WWF Abruzzo: “Il nostro appello alla
Regione è basato sul buon senso oltre che su
un approccio scientifico rigoroso. Chi può
immaginare di continuare a mandare come se
nulla fosse migliaia di cacciatori a sparare
alla fauna su un territorio danneggiato da
siccità e incendi e con gli animali stremati
da mesi di mancanza di piogge e dal fuoco?
Il calendario venatorio varato dalla Regione
Abruzzo contiene già numerose criticità che
sarebbero censurabili in una stagione
normale, poiché si consente un prelievo e
una pressione del tutto insostenibile sulla
preziosa fauna selvatica della nostra
regione. In condizioni di grave crisi
ambientale, certificata addirittura dallo
stesso Assessore Febbo che ha richiesto lo
stato di calamità naturale, però, tale
situazione diviene completamente ed
evidentemente inaccettabile. Riteniamo,
quindi, che l'assessore Febbo non possa far
finta di nulla sugli effetti di tale
situazione sulla fauna, visto che è
competente sul calendario venatorio.
Ricordiamo, infatti, che l'assessorato non è
posto alla tutela degli interessi dei
cacciatori ma alla conservazione per tutti i
cittadini della fauna selvatica per la quale
è possibile il prelievo venatorio. Dopo le
numerose censure che la Regione Abruzzo ha
ricevuto nei mesi scorsi da TAR e Corte
Costituzionale sulla materia venatoria
appare evidente la necessità di un cambio di
rotta che purtroppo non sta avvenendo. Per
questo il WWF sta lavorando in questi giorni
per l'apertura di una vertenza caccia in
Abruzzo a tutti i livelli, da quello
amministrativo giudiziario a quello
comunitario”.