Pescara, 26.9.2012-
Il WWF nei giorni
scorsi ha diffidato la Regione Abruzzo sul
progetto di trivellazione e costruzione
dell'impianto per il trattamento del metano che
la Forest Oil vuole realizzare a Bomba.
Infatti il Ministero
per lo Sviluppo Economico (M.I.S.E.) ha
convocato per il prossimo 1 ottobre la
conferenza dei servizi per la decisione sul
progetto. Il ruolo della Regione Abruzzo è
centrale, perchè è responsabile per la procedura
di Valutazione di Impatto Ambientale del
progetto. Una valutazione negativa su un parere
di tipo ambientale non può essere superata in
quella conferenza dei servizi, al contrario del
diniego, ad esempio, da parte dei comuni.
Il Comitato V.I.A.
della Regione alcuni mesi fa si è espresso
negativamente sul progetto ma il 26 luglio il
TAR Pescara ha sospeso il parere senza entrare
nel merito della validità dei motivi alla base
della decisione, ma chiedendo di ascoltare i
rappresentanti della Forest in sede di Comitato.
Quindi bastava riconvocare il comitato V.I.A.,
sentire la Forest, e ribadire il parere negativo
magari motivando ancora meglio il diniego da un
punto di vista tecnico per mettersi al riparo da
ulteriori ricorsi.
Da allora sono
passati due mesi esatti e il presidente del
Comitato V.I.A. della Regione Antonio Sorgi, pur
avendo convocato un Comitato per domani 27
settembre, non ha messo all'ordine del giorno la
discussione sul progetto.
Dichiara Luciano Di Tizio,
presidente del WWF Abruzzo “L'inadempienza
del Comitato VIA è un fatto estremamente grave
in quanto in conferenza dei servizi il primo
ottobre a Roma la Regione Abruzzo potrebbe
essere costretta ad esprimersi. Il fatto di non
aver dato seguito alla decisione del TAR
potrebbe costituire il “casus belli” per
permettere al Ministero di utilizzare i poteri
sostitutivi trasferendo a Roma tutta la
procedura, anche quella relativa alla materia
ambientale. Sostanzialmente la Regione si
presenterà inerme e non potrà difendere il
proprio territorio da un progetto avversato da
migliaia di cittadini, da decine di comuni e
dalla provincia. Invece un “no”
valido del Comitato VIA avrebbe
costretto intanto il MISE a chiudere la
conferenza dei servizi in senso negativo. La
Regione deve, quindi, far valere la propria
competenza fino in fondo, anche perchè
l'atteggiamento del Ministero è assolutamente
preoccupante. Infatti, in maniera quanto meno
irrituale, la stessa convocazione della
conferenza dei servizi si chiude con una frase
della funzionaria del Ministero che comunica
agli enti che comunque vada si valuterà se
attivare la procedura sostitutiva attraverso
l'avocazione direttamente al Consiglio dei
Ministri. Probabilmente le dichiarazioni
ferocemente filo-idrocarburi del Ministro
Passera hanno fatto dimenticare l'aplomb
istituzionale ai funzionari del Ministero. Se la
Regione Abruzzo arriva con un no chiaro del
Comitato VIA non solo la conferenza dei servizi
dovrà bocciare il progetto ma diventa molto
difficile anche la strada prospettata dalla
dirigente del Ministero in quanto sarebbe un
atto estremamente grave pensare di superare un
parere negativo di tipo ambientale ricorrendo al
Consiglio dei Ministri. Invece, presentandosi
sguarniti, si presta il fianco a queste
operazioni ministeriali che paiono non tener
conto della volontà dei cittadini”.
INFO: 3488130092 |