Pescara, 9.9.2012-
Il WWF ha inviato oggi una lettera di
diffida alla Regione Abruzzo e alla ASL di
Pescara in relazione alla vicenda del
rinnovo dell’Autorizzazione Integrata
Ambientale – A.I.A. del Cementificio di
Pescara.
Sono due le motivazioni principali alla base
della diffida, la mancanza di trasparenza
nelle procedure seguite e lo stato
d’inquinamento dell’area metropolitana che
ha bisogno di un profondo risanamento.
In primo luogo la Convenzione di Aarhus
sulla trasparenza e sulla partecipazione dei
cittadini dei procedimenti di tipo
ambientale, ratificata fin dal 2001 dallo
Stato Italiano con la legge 108/2001, impone
agli enti di pubblicizzare l’avvio dei
procedimenti di autorizzazione affinché
tutti i cittadini e i portatori d’interesse
(come associazioni, altre società ecc.)
possano partecipare ai lavori con
osservazioni. In particolare, l’Art.6 comma
2a della Convenzione, dal titolo
eloquente “PARTECIPAZIONE
DEL PUBBLICO ALLE DECISIONI RELATIVE AD
ATTIVITÀ SPECIFICHE” prevede che l’autorità
competente proceda ad informare i cittadini
sull’avvio del procedimento specificando i
termini della procedura, i documenti
esistenti, le date relative a riunioni ecc.
La Regione Abruzzo pare aver omesso tutto
ciòb e i cittadini, compreso il
WWF, la più grande associazione
ambientalista, sono rimasti all’oscuro della
conferenza dei servizi, con ciò venendo meno
i diritti alla partecipazione su un tema
così delicato.
Infatti la notizia dell’avvenuta richiesta
di A.I.A. da parte della Sacci il 7 marzo
scorso e dello svolgimento della relative
Conferenza dei Servizi, è stata divulgata
solo grazie alla presa di posizione
dell’Amministrazione comunale di Pescara.
In secondo luogo, il WWF ritiene che sia del
tutto inaccettabile concedere il rinnovo di
un’autorizzazione in un contesto di completa
illegalità per quanto riguarda la qualità
dell’aria a Pescara, a San Giovanni Teatino
e a Spoltore, certificata ormai da anni dai
dati, peraltro parziali, delle centraline
ARTA e dallo stesso Piano della Qualità
dell’Aria della Regione Abruzzo.
E’ ovvio che tale situazione è causata in parte
consistente dal traffico veicolare ma la
componente industriale contribuisce con le
proprie emissioni a determinare questa
situazione gravissima. Tutto ciò avviene anche
se le emissioni provenienti da ogni azienda,
prese singolarmente, rimangono nei limiti di
legge. Ai fini dell’impatto sulla salute
umana è ovvio che bisogna considerare l’effetto
cumulo di tutte queste emissioni. I polmoni
e le arterie dei cittadini non reagiscono in
maniera diversa se una polvere viene dal
traffico veicolare o da un’industria.
Lo stesso Decreto 152/2006 “Testo Unico
dell’Ambiente” prevede che gli Enti Pubblici,
all’atto di concedere o rinnovare autorizzazioni
alle emissioni, devono tener conto della
qualità dell’ambiente circostante.
Il Piano della Qualità dell’Aria della Regione
Abruzzo identifica l’area metropolitana come
Zona di Risanamento in cui porre in essere tutte
le opportune iniziative per diminuire quanto
prima le emissioni.
Dichiara Augusto De Sanctis, del WWF Abruzzo
“L’aria a Pescara e dintorni è inquinatissima,
distante anni luce dagli obiettivi di legge.
Basti pensare che lo scorso anno in via Sacco si
sono registrati ben 67 giorni di superamento dei
limiti per le polveri sottili contro un limite
europeo di 35 giorni. La centralina ARTA di
Spoltore segnala livelli di inquinamento
disastrosi tra i più alti d’Italia, con 140
giorni di superamento. E’ una vera e propria
emergenza sanitaria e rimaniamo allibiti
nell’apprendere che la ASL di Pescara starebbe
per concedere il nulla osta al rinnovo
dell’autorizzazione. A nulla valgono i documenti
allarmanti dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità sui terribili effetti sulla salute delle
polveri e degli altri inquinanti? I pochi dati
epidemiologici disponibili ci dicono che l’area
metropolitana di Pescara ha tassi incidenza per
alcune malattie riconducibili anche
all’inquinamento molto più alti del resto della
Regione. I medici dello stesso ospedale di
Pescara da anni richiamano l’attenzione
sull’aumento delle malattie respiratorie nei
bambini.
Bisogna quindi lavorare su ogni autorizzazione e
su ogni comparto per rispettare complessivamente
i limiti di legge in città. Qui, però, è in
gioco il futuro anche economico di Pescara. La
produzione di cemento è in una fortissima crisi
strutturale. Il riciclo dei materiali in
edilizia dovrà prendere piede anche in Abruzzo
togliendo ulteriormente spazio ad impianti di
questo genere. Per questo i cementifici si
stanno trasformando in veri e propri
inceneritori, il vero business per continuare a
fare profitti. Non a caso il cementificio di
Pescara avrebbe richiesto addirittura
l’autorizzazione a bruciare rifiuti pericolosi,
il tutto in piena area urbana! Pescara si sta
presentando come città turistica, del mare,
dello sport e della musica, porta dei tre parchi
nazionali abruzzesi. La competitività nel
settore turistico si fa anche sulla qualità
ambientale. Possiamo ancora permetterci di
accogliere i turisti con le ciminiere
all’ingresso della città? Quanta economia
distruggiamo o non creiamo con queste scelte?
Anche da questo punto di vista riteniamo
perdente scommettere ancora su un modello di
sviluppo in crisi i cui limiti sono sotto gli
occhi di tutti”.
Dichiara Loredana Di Paola, della segreteria
regionale del WWF Abruzzo “E’ del tutto
inaccettabile il clima di scarsa trasparenza che
caratterizza i procedimenti ambientali in
Abruzzo, più che “porto delle nebbie” qui si
immergono le procedure nello smog. I dirigenti
regionali pagati dai cittadini ignorano la
pubblicità degli atti e il coinvolgimento della
popolazione diventa al massimo una concessione
che arriva dopo la scoperta più o meno fortuita
di un procedimento in corso e le susseguenti
proteste. Non vogliono che si disturbi il
manovratore, evidentemente. Bene ha fatto il
Comune di Pescara a schierarsi e a divulgare la
notizia. E’ un fatto importante che aiuterà in
questa lotta. Serve però anche una mobilitazione
dal basso dei cittadini perché siamo di fronte
ad un momento che potrebbe rivelarsi storico per
la città. Al contrario di Confindustria, che ha
un’idea “retrò grigio-smog” del futuro
dell’Abruzzo, vediamo nella qualità ambientale
una delle basi per un nuovo modello di società
che abbia al centro la qualità della vita del
cittadino e non gli interessi di pochi”.
INFO: 3683188739 - 3338391147
*L’Art.6
comma 2 della convenzione di Aarhus:
2. Il pubblico interessato è informato nella
fase iniziale del processo decisionale in
materia ambientale in modo adeguato, tempestivo
ed efficace, mediante pubblici avvisi o
individualmente. Le informazioni riguardano in
particolare: a) l'attività proposta e la
richiesta su cui sarà presa una decisione; b) la
natura delle eventuali decisioni o il progetto
di decisione; c) l'autorità pubblica
responsabile dell'adozione della decisione; d)
la procedura prevista, ivi compresi (nella
misura in cui tali informazioni possano essere
fornite): i) la data di inizio della procedura;
ii) le possibilità di partecipazione offerte al
pubblico; iii) la data e il luogo delle
audizioni pubbliche eventualmente previste; iv)
l'indicazione dell'autorità pubblica cui è
possibile rivolgersi per ottenere le pertinenti
informazioni e presso la quale tali informazioni
sono state depositate per consentirne l'esame da
parte del pubblico; v) l'indicazione
dell'autorità pubblica o di qualsiasi altro
organo ufficiale cui possono essere rivolti
osservazioni e quesiti nonché i termini per la
loro presentazione; vi) l'indicazione delle
informazioni ambientali disponibili
sull'attività proposta;
*è
interessante notare che dopo una lunga ricerca
con diverse parole chiave riemergano dal web due
documenti su un rinnovo dell’AIA del
cementificio a Pescara del 2010 (un avviso e una
sintesi non tecnica). Non sono però
rintracciabili se la ricerca viene realizzata
partendo dall’archivio dei procedimenti del
Comitato V.I.A. Inoltre, in due anni non pare
essere seguito alcun atto ufficiale riferibile a
quei documenti come autorizzazioni ecc. visto
che nulla risulta sul BURA della Regione né
nell’archivio del V.I.A. (eventuali
autorizzazioni per la VIA devono essere
pubblicate per legge sul sito WEB della Regione)
Dalle informazioni apprese dalla stampa
sembrerebbe che la richiesta di autorizzazione a
cui si sta opponendo il Comune di Pescara
risalga allo scorso 7 marzo 2012. |