Pescara, 21.4.2012-
A Pescara non solo si muore di smog, ma chi
contribuisce a diminuire l'inquinamento andando
in bicicletta rischia la vita a causa degli
investimenti con auto, motocicli, bus e camion.
Anche a seguito dell'allarme polveri sottili, le
associazioni PescaraBici e WWF hanno creato un
tavolo di lavoro per fare il punto sulla
mobilità ciclabile e per promuovere anche a
Pescara la campagna internazionale #Salvaiciclisti.
I dati ufficiali sull'incidentalità confermano
che Pescara non è una città a misura di
bicicletta. Infatti, analizzando i dati
sull’infortunistica stradale nel Comune di
Pescara forniti dalla Polizia Municipale, dal
2005 al 2011 si nota che il numero di incidenti
stradali decresce (passando da 1019 nel 2005 a
849 incidenti rilevati nel 2011), insieme a
quello delle autovetture coinvolte (per gli
stessi anni, passando da 1676 a 1194), ma cresce
invece sensibilmente e progressivamente il
numero di velocipedi (biciclette) coinvolti
passando dai 31 del 2005 ai 78 del 2011, come
mostra chiaramente la tabella e il grafico
allegati. Peraltro, il dato relativo agli
incidenti che coinvolgono ciclisti è per
difetto, sia perché sono da sommare i dati
raccolti dagli altri corpi di polizia, come la
Polizia Stradale, ma anche e soprattutto perché
spesso chi subisce incidenti con la bici nemmeno
segnala l’accaduto, mentre chi subisce un
incidente senza conseguenze con l'auto fa subito
denuncia per recuperare il danno sull'auto.
Dichiara Alessandro Vitale, portavoce della
campagna #Salvaiciclisti per conto di
PescaraBici: “Le strade sono diventate più
sicure per le automobili ma molto più pericolose
per coloro che con molte difficoltà e
scarsissimi incentivi usano la bicicletta come
mezzo privato per andare al lavoro, a scuola o
a fare la spesa”. Questo fatto è paradossale se
si pensa che contestualmente aumentano le
persone che vorrebbero usare la bicicletta per
gli spostamenti, anche per risparmiare sul costo
della benzina in un momento di crisi. Questa
situazione di rischio perenne quando ci si muove
in bicicletta determina l'esclusione di intere
categorie di persone, soprattutto gli anziani e
i bambini, nonché le donne, dalla mobilità
ciclistica. Il ricordo dell’82enne Domenico
Pieramico ucciso in bicicletta da un
motociclista in pieno centro a Pescara lo scorso
febbraio 2011 è ancora vivo. E' del tutto
evidente che Pescara si deve adottare di misure
atte a promuovere e incentivare gli spostamenti
in sicurezza in bicicletta, anche attraverso
un'ampia rete di piste ciclabili integrate con
quelle delle città limitrofe. A ciò si aggiunge
che la salute dei ciclisti è messa a dura prova
non solo a causa degli incidenti, ma anche a
causa della cattiva qualità dell’aria che espone
la collettività a seri problemi di salute. E'
una situazione inaccettabile ancor più se si
vuole presentare Pescara come città aperta ai
turisti, visto che molti di essi si aspettano di
poter girare per la città senza temere di essere
investiti."
INFO: 3283290772, 3683188739 |