Pescara, 16.6.2012- Da WWF,
Associazione Armatori Porto
di Pescara e I comandanti dei pescherecci del
porto di Pescara riceviamo e pubblichiamo:
L'Associazione Armatori operante nel Porto di
Pescara, i Comandanti dei Pescherecci (50 su
50) e il WWF bocciano senza appello la proposta
di nuovo Piano Regolatore Portuale attualmente
in procedura di Valutazione Ambientale
Strategica. Per gli operatori economici e
l'associazione ambientalista il Piano Noli - De
Girolamo - Pavia, se fosse approvato e
realizzato, rischierebbe di affossare
definitivamente lo scalo pescarese. Gli Armatori
e i comandanti hanno presentato le loro
osservazioni alla Valutazione Ambientale
Strategica individuando, in un documento di 45
pagine, ben 6 aspetti negativi nel Piano.
Qui di seguito si elencano le maggiori criticità
individuate nel piano.
1) IL PERICOLO PER LA NAVIGAZIONE
L'orientamento delle due imboccature previste
per il nuovo scalo pescherecci e per il nuovo
bacino commerciale, poste da Noli - De Girolamo
- Pavia rispettivamente a nord-ovest, 310° e
sud-est, 98° secondo l'esperienza dei comandanti
dei pescherecci e degli armatori, e considerata
la storia maturata nel porto di Pescara e nei
principali scali dell'Adriatico, mettono a serio
rischio la sicurezza della navigazione in quanto
per la maggior parte dell'anno i pescherecci si
troverebbero a rientrare in porto con moto
ondoso e vento “al traverso” rispetto
all’imboccatura della darsena pescherecci ed
anche le navi nel bacino commerciale. Questa
situazione di pericolo viene ulteriormente
esacerbata dalla configurazione del porto
pescherecci in cui è previsto un avamporto in
cui si creerebbe un moto ondoso di ritorno oltre
a quello in entrata, data la presenza dei moli
anteriore e laterale.
2) E’ PREVISTO UN INSABBIAMENTO NOTEVOLE E COSTI
DI DRAGAGGIO INSOSTENIBILI.
Le dimensioni faraoniche del nuovo porto, con
due dighe ancora più imponenti ed estese
rispetto alla stessa diga foranea attuale,
provocheranno l'insabbiamento dei due bacini.
Pertanto se già oggi le condizioni dello scalo
sono disastrate dalla diga foranea si rischia di
accrescere ancora di più i costi del dragaggio
che già ora creano notevoli problemi tecnici ed
economici.
3) COLLEGAMENTI IMPOSSIBILI TRA CITTA' E NUOVE
BANCHINE: DOPO 150 ANNI LA CITTA' RISCHIA DI
“ESPELLERE” I PESCATORI
La logistica del nuovo porto pescherecci sarebbe
estremamente difficoltosa e pare incredibile che
si sia pensato di far passare tutto il traffico
delle nuove banchine (rifornimenti carburanti,
camioncini per il trasporto del pescato ecc.)
dietro la piazzetta della Madonnina e sotto il
Ponte del Mare, in un corridoio strettissimo con
interferenze importanti con i sotto-servizi,
quali quelli collegati alla vasca di raccolta
delle acque reflue. Tale situazione, inoltre,
provocherebbe l'espulsione dei pescatori dal
tessuto urbano della città, relegandoli in un
“ghetto” a circa 500 metri di distanza, in
contrapposizione al fatto che i pescherecci nel
porto canale hanno costituito da sempre la
cartolina che la città spende in ogni occasione.
4) LA GIMKANA DEL FIUME
Il Piano Noli - De Girolamo-Pavia disegna per il
fiume Pescara una nuova foce artificiale a SE.
Tale assetto troverebbe, secondo i progettisti,
un riscontro in un porto canale basco, dove,
però, i bracci del porto sono di 390 metri
contro i 1400 metri del disegno proposto a
Pescara. E' un paragone, quindi senza alcun
nesso logico o tecnico. Inoltre Noli - De
Girolamo - Pavia paiono dimenticare che
l'escursione di marea in quelle aree è di 10-15
metri, una condizione neanche lontanamente
paragonabile a quella di Pescara (dove le maree
raramente arrivano a 50 cm!). Un assetto così
innaturale esacerberebbe nuovamente la
sedimentazione, con problemi di carattere
idrogeologico per la città.
5) ECOSFERA SOGNA SVILUPPI INESISTENTI
La Società Ecosfera ha curato l'analisi
socio-economica della proposta Noli - De
Girolamo – Pavia. Questa società, con un
approccio immaginifico, ha assecondato l'idea di
“grandeur” portuale, senza però avere alcun
riscontro oggettivo. Con proiezioni di traffico
piuttosto azzardate e non basate su studi
specifici, Ecosfera ha cercato di dimostrare
potenzialità che non esistono neanche nelle più
rosee aspettative di sviluppo del traffico
passeggeri in Adriatico. I pochi dati citati
paiono invece suggerire ipotesi di sviluppo
portuale più responsabile e tarato su di un più
realistico afflusso di passeggeri.
6) I COSTI SPROPOSITATI.
Secondo i progettisti il costo del nuovo porto
sarebbe di 120 milioni di euro. Una cifra già
enorme per la situazione del Paese e della
Regione, quando non si riesce neanche a
risolvere un problema minimo come quello del
dragaggio. In realtà, considerando le
problematiche della logistica sopra richiamate,
secondo gli esperti consultati dagli armatori
questo progetto potrebbe costare molto di più se
non il doppio delle stesse stime dei
progettisti.
Associazione Armatori e WWF chiedono a tutte le
forze politiche e sociali di schierarsi contro
questa ipotesi e chiedono di progettare un'opera
più sobria e veramente utile a risolvere i
problemi ambientali creati dalla diga foranea.
Ci aspettiamo che le voci di chi aveva capito in
anticipo come sarebbe andata a finire con la
costruzione della diga oggi siano attentamente
ascoltate.
Tutti i cittadini possono presentare
osservazioni alla Valutazione Ambientale
Strategica (VAS, i documenti progettuali sono
reperibili sul sito WEB del Comune di Pescara)
entro il prossimo 30 giugno. WWF e Armatori
ricordano che il confronto con operatori,
associazioni e cittadinanza deve avvenire quando
tutte le possibili opzioni sono ancora aperte.
Come sempre pescatori e WWF sono disponibili ad
un confronto operativo sulle possibili
alternative per scongiurare l'ipotesi Noli - De
Girolamo – Pavia che finora non ha visto una
discussione in città. Bisogna arrivare in tempi
brevi ad una proposta veramente utile per il
futuro del porto, anche per superare le
criticità attuali collegate all'accumulo di
sedimenti. Armatori e WWF ribadiscono che il
problema del dragaggio è assolutamente
prioritario. Il dragaggio deve risolvere i
problemi di tutti gli operatori portuali
(pescatori, petrolieri, spedizionieri) e, quindi
deve interessare le aree dal ponte dell’asse
attrezzato presso il comune fino alla diga
foranea. Come già prospettato da tempo in
diversi incontri al Commissario la cassa di
colmata esistente se ben gestita può essere una
soluzione anche per il recupero e il riutilizzo
di gran parte della massa di sedimenti
accumulati mano a mano che vengono dragati. Da
tempo, quindi, pescatori e WWF, operando in
silenzio e senza inutili polemiche, hanno
indicato agli enti le soluzioni per attuare un
dragaggio certo e rispettoso dell'ambiente.
Questa è la strada maestra da perseguire in
fretta, lavorando sulla vasca esistente in
estate, per avviare il dragaggio appena conclusa
la stagione balneare. Tutto ciò evitando
ulteriori ipotesi del tutto velleitarie. Non
bisogna, infatti, lasciare spazio ad eventuali
strumentalizzazioni del gravissimo problema del
dragaggio per anticipare scelte sul futuro
assetto portuale mettendo tutti davanti al fatto
compiuto con progetti non solo non condivisi ma
che pongono a ulteriore rischio il futuro del
porto per decenni. Per questo anche sul
dragaggio a breve saranno presentate le proposte
già sottoposte all'attenzione degli enti.
|