Pescara, 23.4.2012
- Il territorio del Parco Regionale
Sirente-Velino è ancora sotto attacco con nuovi
tentativi di cementificazione. Giovedì prossimo,
in una ennesima riunione-fiume, il Comitato
Valutazione di Impatto Ambientale della Regione
Abruzzo dovrà decidere, tra l'altro, su due
interventi che prevedono una colata di cemento
nel pieno del Sito di Interesse Comunitario
Sirente-Velino.
Si tratta del Piano di Lottizzazione in località
“Prato della Madonna” a Rocca di Mezzo e della
variante al Piano Regolatore di Rocca di Cambio.
In entrambi i casi il Comitato dovrà esprimere
parere sulla procedura di Valutazione di
Incidenza Ambientale visto che siamo in un Sito
di Interesse Comunitario individuato a livello
europeo per la tutela della rarissima
biodiversità del parco. Inoltre l'intera area è
anche Zona di Protezione Speciale per gli
uccelli. La variante al Piano Regolatore di
Rocca di Cambio, se consiste in quanto leggiamo
nei documenti presenti sul sito del Comune,
sembra uscita dagli anni '60 e '70 del secolo
scorso, confermando pesanti interventi
edificatori previsti nella zona fin dagli anni
'70, come se nel frattempo non fosse stato
istituito un parco regionale e l'ambiente non
fosse più visto come posto esclusivamente da
cementificare. Inoltre la Variante in
discussione propone la copertura con case,
residence, alberghi ecc. di aree preziose
attualmente occupate dalla natura del Parco, con
paesaggi straordinari come pascoli, prati,
filari e boschi.
Dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale
del WWF Italia “”E' sconcertante che si
riproponga in un Parco montano un modello
fallimentare di sviluppo edilizio che non fa
altro che svilire il patrimonio paesaggistico e
naturalistico della regione. Trasformare il
verde del nostro territorio e della nostra
natura in una “villettopoli” grigio-cemento
abitata 10 giorni l'anno e degna delle peggiori
periferie urbane è quanto di meno lungimirante
si possa immaginare. Invece di ospitare i
turisti in borghi incantati e perfettamente
ristrutturati, con una politica che fa conoscere
i nostri paesi e richiama visitatori da tutto il
mondo, come dimostra l'esempio di Santo Stefano
di Sessanio, li faremo passeggiare tra piloni,
cemento e strade. Tra l'altro questi
insediamenti non fanno altro che peggiorare le
condizioni già non ottimali dei servizi, dalla
depurazione alla mobilità. Avevamo ragione a
opporci al Protocollo “Letta” visto che questi
interventi, come la realizzazione della galleria
di Serralunga, non fanno altro che realizzare le
peggiori previsioni di quell'accordo: altro che
sviluppo sostenibile! Ovviamente chiediamo al
comitato V.I.A. di bocciare queste previsioni
del tutto incompatibili con la tutela della
Natura e dell'identità abruzzese”. |