Pescara,
12.10.2012
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Ormai l'Abruzzo sembra essere diventato una
terra di nessuno dove chiunque, tramite facili
autorizzazioni, può permettersi di distruggere
il paesaggio storico e ambientale facendo tabula
rasa di tutto. È quello che sta accadendo lungo
la strada Statale 151 tra Cappelle sul Tavo e
Collecorvino (PE) dove è stata autorizzata la
distruzione sistematica delle alberature
storiche che la abbellivano da oltre 50 anni.
Sono decine gli alberi uccisi da una mattanza
che le associazioni ambientaliste CONALPA
(Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio),
WWF e Italia Nostra definiscono senza precedenti
in Abruzzo. Un vero e proprio attacco al
paesaggio e alla memoria storica dell'antica
area Vestina. Di fatto la SS 151 è la principale
arteria stradale che collega l'area Vestina con
Pescara e la costa, una strada definita da molti
pericolosa, priva di sicurezza, dove si corre
troppo, dove si verificano troppi incidenti. E
la “colpa” viene incredibilmente attribuita ad
alberi di incredibile bellezza, platani, tigli,
esemplari arborei di pregio che creano da sempre
un colpo d'occhio notevole, una bellezza unica
che ha reso la SS 151 una delle strade più belle
d'Abruzzo. Purtroppo quello che chiamano
"progresso" ha raggiunto pure questa parte della
regione che negli ultimi anni ha avuto un
incremento commerciale e industriale importante.
L'antica strada statale, progettata
cinquant'anni fa. improvvisamente si è fatta
troppo trafficata e non può più contenere grandi
alberi, a detta dei locali Amministratori
pubblici, perché troppo ingombranti al
"progresso", troppo pericolosi per gli
automobilisti o perché dissestano il manto
stradale.
Le
associazioni ambientaliste sono indignate e
amareggiate da questo spregiudicato attacco al
patrimonio arboreo dell'Abruzzo che è sempre più
Regione di barbari che saccheggiano tutto,
piuttosto che Regione Verde d'Europa.
Un
simile assurdo progetto di distruzione di massa
del verde pubblico riporta alla ribalta la
problematica relativa alla sicurezza sulle
strade che non è mai stata affrontata con
serietà e intelligenza. Invece di tagliare gli
alberi basterebbe mettere guardrail, rilevatori
della velocità, autovelox, aumentare i
controlli. A quanto pare in Abruzzo è più facile
distruggere per sempre la memoria storica che
farsi, come si dice dalle nostre parti,
“camminare il cervello” per un progresso
sostenibile e in totale comunione con la natura,
come accade in tanti paesi europei o in altre
regioni italiane più evolute e sensibili.
Tutti i nostri filari storici sono a rischio.
Nell'articolo 26 comma 6 del Regolamento di
esecuzione e di attuazione del nuovo codice
della Strada (D.P.R. 16/12/1993, n.495) si vieta
la presenza di alberi entro 6 metri dall'asfalto
delle strade extraurbane. Viene tuttavia pure
vietato l'abbattimento di esemplari arborei
piantati prima del 1993, ma quest’ultima saggia
norma è stata inficiata da una recente sentenza
della Cassazione, ed ora spetta ai cittadini
difendere il paesaggio storico e in particolare
i gli alberi e i filari di notevole valore
paesaggistico.
I
cattivi esempi purtroppo non mancano: citiamo ad
esempio l’abbattimento di bellissimi cipressi
centenari in località Passo Cordone a Loreto
Aprutino (PE), ubicati lungo la SS-81, in
prossimità di un incrocio, perché definiti
pericolosi per la viabilità e il taglio di
decine di pini e noci di grandi dimensioni lungo
la SS-81 tra Loreto Aprutino e Pianella,
anch’essi definiti pericolosi per la viabilità.
CONALPA, WWF e Italia Nostra chiedono CON
URGENZA una legge regionale per la tutela degli
alberi secolari e dei filari storici e
propongono un censimento sulle strade alberate
extraurbane. È ormai giunto il momento di
procedere alla immediata salvaguardia di questi
simboli della nostra storia, luoghi della nostra
vita e dei nostri ricordi che non possono
diventare terra di conquista e di saccheggio dei
nuovi barbari. Le associazioni ambientaliste
chiedono di sospendere immediatamente la
mattanza sulla SS 151 e di indire subito un
tavolo di lavoro tecnico per salvare il
salvabile. Di fronte a tanta distruzione non
possiamo che sentirci più soli, smarriti,
disorientati, risucchiati in una follia
dilagante che ha cancellato per sempre un pezzo
di storia abruzzese. Anche gli eco-servizi
straordinari degli alberi sono stati distrutti,
a cominciare dalla preziosissima purificazione
dell’ambiente e dell’aria dalle sostanze
inquinanti. Adesso sulla SS-151 dovremmo
abituarci a un aumento esponenziale
dell'inquinamento acustico e dell'inquinamento
ambientale, alla perdita di bellezza e storia.
Ma soprattutto un altro tesoro d'Abruzzo non
potrà più essere goduto e apprezzato in futuro
dai nostri figli. |