Roma, 2.10.2012
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"Fermi tutti! Non si muova una
trivella!”.
Il WWF Italia accoglie così le
prime vittorie della battaglia contro le
ricerche di idrocarburi che stanno
devastando il Sud Italia squarciando
sistematicamente il territorio in tutto
il Mar Adriatico, dalla Puglia alla
Basilicata fino al Molise e all’Abruzzo.
Sono diverse le notizie di provvedimenti
‘blocca-trivelle’ arrivate oggi: due
sentenze del T.A.R. Lazio (la n.
8209 e la n. 8236), firmate dal Giudice
Antonio Vinciguerra, che hanno azzerato
due autorizzazioni alle prospezioni
geosismiche rilasciate dal Ministero
dell’Ambiente tra marzo e maggio 2011
alla ‘Petroceltic Italia’ al largo delle
coste abruzzesi e molisane di Punta
Penna, non molto distanti dall’area
pugliese del Gargano e dalla
delicatissima Area Marina protetta delle
Isole Tremiti. A questo stop deciso
dalla magistratura si aggiunge quello di
un soggetto amministrativo: il no
della Giunta regionale della Basilicata
alle tre istanze di permesso di ricerca
di idrocarburi denominate Masseria La
Rocca, Satriano Di Lucania ed Anzi.
“Nel caso delle
sentenze del Tar Lazio
– spiega il WWF Italia in
una nota –
assistiamo ancora una volta alla vicenda
in cui è la magistratura a dover
rilevare in seconda battuta le
irregolarità di procedimenti su cui
dovrebbe invece monitorare
preliminarmente la pubblica
amministrazione. Tra le motivazioni
della sentenze, infatti, c’è il mancato
coinvolgimento della Regione Puglia
nella procedura di V.I.A. la mancata
pubblicazione sui quotidiani pugliesi
(obbligo d’informazione specifico
territoriale) dei provvedimenti oggetto
dei ricorsi e la tardiva pubblicazione
sui quotidiani molisani dei
provvedimenti impugnati. Inoltre il
divieto di trivellare oltre le 12 miglia
dalla costa stabilito dal Ministero
dell’Ambiente non comporta affatto che
al di là di questo perimetro possa
esservi ‘il far west’ ma occorre
comunque tenere conto della
conformazione della zona e della tutela
degli ecosistemi presenti entro le 12
miglia”.
“Questa vittoria,
infatti, non esclude la riproposizione
delle relative specifiche istanze da
parte della Petroceltic Italia S.r.l.,
con il rispetto degli accorgimenti
formali il cui inadempimento è stato
sanzionato. Anche se dovesse verificarsi
questa circostanza la Regione Puglia,
notoriamente contraria alle
trivellazioni, dovrà comunque essere
invitata a partecipare alla procedura di
V.I.A”.
Il WWF infine per quanto
riguarda più specificatamente l’Abruzzo
ricorda che in questa regione oltre
il 50% del territorio e circa 6mila kmq
di mare sono interessati da
istanze di ricerca ed estrazione di
idrocarburi, mentre per quanto riguarda
la Basilicata, il WWF Italia si augura
che la Regione continui anche in futuro
a preservare il territorio da ulteriori
attività petrolifere impegnandosi per la
promozione e valorizzazione delle
risorse ambientali e naturalistiche.
L’APPUNTAMENTO:
Il 9 ottobre a Roma al Senato, presso la
Sala ex hotel Bologna in via Santa
Chiara, 4 dalle ore 10.30 alle 13, il
WWF approfondirà l’argomento insieme con
Greenpeace e Legambiente nel convegno
“Trivelle d’Italia - La nuova corsa
alla ricerca di petrolio: una scelta
azzardata per l’economia e l’ambiente”
sottoponendo la questione ai media,
ai parlamentari e alle diverse
istituzioni.