Pescara, 23.7.2012
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Con sentenza depositata in data odierna, il
Tar Abruzzo L’Aquila ha annullato
l’A.I.A. (4 febbraio 2010) con la quale la
Regione Abruzzo aveva autorizzato il
progetto della ditta Aciam S.p.A. per la
realizzazione di una discarica in località
“Valle dei Fiori” nel Comune di Gioia dei
Marsi, in un sito limitrofo al territorio di
Pescina.
Già nel settembre 2009 il WWF Abruzzo aveva
esternato le proprie perplessità in ordine
alla localizzazione dell’intervento (posto
sul più importante acquifero dell’altopiano
del Fucino, contraddistinto da matrici
ambientali fragilissime), sottolineando una
serie di incongruenze legate anche al
mancato utilizzo, prima di qualsiasi
scelta, degli strumenti tecnici utili ad
identificare sul territorio le zone
potenzialmente idonee alla localizzazione di
una discarica. Ciò nonostante Il 4 febbraio
2010 la Regione Abruzzo rilasciava
l’Autorizzazione Integrata Ambientale n.
1/2010. Nel giugno 2010 il WWF ITALIA
(unitamente al foglio “Il Martello del
Fucino) proponeva ricorso avverso
l’Autorizzazione.
Tra i motivi di ricorso
le evidenti
carenze
del “piano di sorveglianza e
controllo”, nel quale addirittura si prevede
il monitoraggio dell’eventuale passaggio di
percolato nella falda attraverso
l’ispezione di pozzi già esistenti ad
uso idropotabile. Come a dire che si
scoprirebbe il guaio a danno già fatto
secondo la classica “logica” del chiudere la
stalla dopo la fuga dei buoi!
Il Tar Abruzzo ha discusso la
causa, per la quale c’è stata la
proposizione di ben quattro motivi aggiunti,
il 13 giugno scorso e oggi è arrivata la
sentenza. Dichiara l'avvocato Herbert
Simone, vicepresidente regionale del WWF,
che ha curato il ricorso:
«Con
questa sentenza è stata fatta finalmente un
po' di chiarezza in una vicenda che va
avanti ormai da anni.
Il
giudice del tribunale amministrativo ha
stabilito l’
“illegittimità
ab intrinseco ed ab origine”
stigmatizzando duramente
l’operato di alcune delle Amministrazioni
coinvolte arrivando a scrivere di un
“diffuso
quadro confusionale che ha purtroppo
caratterizzato l’intero corso
dell’istruttoria, anche post provvedimentale”».