PESCARA,
30.4.2013 - Walter Squeo,
responsabile regionale di Federpesca Abruzzo,
denuncia che «la crisi del settore della
pesca abruzzese ha raggiunto i limiti storici di
decadenza economica. Questo a causa di vari
fattori e in primis delle direttive comunitarie
che sono state stilate in modo tale da non
differenziare i vari sistemi di pesca e le aree
nelle quali viene svolta la cattura del pescato».
Secondo Squeo è «stupido mettere allo stesso
livello il merluzzo norvegese, il famoso
baccalà, con il nostro merluzzetto adriatico da
frittura con l’uso di maglie delle reti uguali».
Altro esempio portato dal rappresentante dei
pescatori è «il divieto della pesca del tonno
rosso che davanti alla costa teramana si sta
sviluppando in maniera esponenziale distruggendo
la maggior parte di pesce azzurro di cui si
nutre. Cosi si crea la crisi del settore volanti
e lampare che per ironia della sorte non
ottengono neanche sostegno finanziario dalla
cassa integrazione in deroga», lamenta Squeo
che, in qualità di responsabile di Federpesca
Abruzzo, chiede una risposta esauriente. «E’
risaputo che l’INPS di Teramo non ha ricevuto
nuovi finanziamenti per dare via a erogazioni ai
marittimi, ma i pescatori e i rappresentanti di
Federpesca e Cgevo chiedono risposte esaurienti
dai politici che siedono al Senato e dai
responsabili nazionali dell’INPS in merito a
questo grave problema. Risultano addirittura non
regolarizzate le integrazioni in
deroga dell’anno 2012». |