PESCARA,
7.6.2013 - Walter Squeo, Presidente di Federpesca Abruzzo, lancia un nuovo
allarme a difesa dei pescatori: «Secondo
lo stato sono lavoratori di seconda categoria».
L'accusa è chiara: «Non vengono finanziate le
integrazioni in deroga per i pescatori che già
si devono battere con la massiccia importazione
di prodotto ittico estero proveniente da paesi
non comunitari e con continui aumenti di spese
di gestione. E' inaudito trattare, come si usa
dire, a pesci in faccia
- afferma Squeo -
chi paga le tasse e soffre della crisi in
egual modo come chi lavora a terra.
Addirittura neanche le vecchie domande del 2012
che spettano di diritto ai pescatori sono state
rifinanziate. La gente di mare è ferita
nell'orgoglio e non si capisce perchè i nostri
politici permettono questo». Squeo paventa
che «forse la pesca in Italia non deve più
esistere. Il pescatore è un lavoratore del mare
e ha gli stessi diritti del lavoratore
terrestre. E' da definirsi scandaloso quello che
accade. Quale futuro per i lavoratori del mare
che non vengono tutelati e anzi vengono
discriminati?», si chiede il massimo
esponente di Federpesca Abruzzo. |