L'AQUILA, 4.5.2013
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La Conferenza dei Capi Gruppo del Consiglio
regionale e l'Ufficio di Presidenza non hanno
inserito tra i punti all'ordine del giorno della
seduta di martedì prossimo 7 maggio la
problematica relativa alla riparazione,
ricostruzione e messa in sicurezza antisismica
della Edilizia Residenziale Pubblica, della
Regione Abruzzo e dei Comuni del cratere,
danneggiata dal terremoto del 6 aprile 2009.
Lo stesso Consiglio e la Giunta Regionale, nei 4
anni ormai trascorsi, sono stati completamente
“assenti”, mentre “senza alcun costrutto” è
stata l'attività della Commissione Speciale
regionale per la ricostruzione post-terremoto.
Eppure, la Legge Regionale n. 6 del 30 aprile
2009, recava disposizioni urgenti
conseguenti al sisma del 6 aprile 2009” e, in
particolare stabiliva che la Regione Abruzzo,
in collaborazione con lo Stato, con le Province,
con i Comuni, con tutti gli enti pubblici e
privati interessati avrebbe dovuto promuovere
la ricostruzione di tutte le zone distrutte e
colpite dal sisma del 6 aprile 2009.
La Commissione Speciale regionale per la
ricostruzione post-terremoto, istituita il
19 ottobre 2010, aveva il compito di monitorare
il processo di ricostruzione
abitativo/infrastrutturale, sociale, culturale,
economico e produttivo, elaborare e proporre
provvedimenti di legge e/o amministrativi,
avviando come impegno prioritario e con il
coinvolgimento di tutti gli attori locali,
l'elaborazione di una proposta di legge sulla
ricostruzione da presentare al parlamento.
Purtroppo ormai, per
l'attuale Consiglio regionale e per la Giunta il
tempo è scaduto, poichè tutte le occasioni
per contribuire, incentivare, accelerare e
sostenere la ricostruzione, sono andate perdute:
nemmeno in
concomitanza con le cerimonie ufficiali di
ricordo e commemorazione delle vittime del
terremoto del 6 aprile 2009 è stato discusso e
approvato una “Legge regionale ad hoc”
per la ricostruzione e la messa in sicurezza
antisismica, e nemmeno è stata presa in
considerazione la “proposta” presentata dal
Mia Casa d'Abruzzo il 17 luglio 2010 e
quotidianamente sollecitata.
Già il 3 luglio 2009,
il Mia Casa d'Abruzzo “denunciava” che la
immediata e concreta “disponibilità” dei dati
elaborati da “Abruzzo Engineering”
AVREBBE DOVUTO PORTARE ad un “urgente e
straordinario” intervento di messa in
sicurezza antisismica degli alloggi pubblici
costruiti in zone di acclarato alto e altissimo
rischio sismico e consentire ai “soggetti
attuatori” della ricostruzione di realizzare in
tempo utile un “serio e tempestivo” intervento
sugli alloggi danneggiati dal terremoto e
lanciare una efficace e concreta “Campagna
Casa sicura” su tutto il territorio regionale.
Oggi, a maggior ragione, chiediamo di nuovo e
con forte indignazione alla Regione Abruzzo,
alla Protezione Civile e alla Provincia
dell'Aquila che fine abbiano fatto, e come sono state utilizzate le
risultanze, le conclusioni e le proposte del
lavoro delle Società “in housing”
Collabora e Abruzzo Engineering. Lo
studio, “rivisto e ampliato” per conto della
Regione negli anni dal 2003 al 2006, venne
“arricchito” da un dettagliato elenco di
sopralluoghi e certificazioni con rispettive
“schede tecnico-anagrafiche” di accompagnamento
per ogni singolo alloggio e annotati i lavori da
eseguire con le spese da affrontare: che cosa è
stato fatto invece in Abruzzo, in merito alla
“messa in sicurezza” preventiva delle abitazioni
pubbliche delle ATER e dei Comuni realizzate in
zone sismiche? |