PESCARA,
20.2.2013
-
L'Abruzzo rischia di
perdere 10 milioni di
metri cubi del suo
territorio il prossimo
21 febbraio. Al comitato
Valutazione di Impatto
Ambientale convocato per
quel giorno su ben 30
interventi all'ordine
del giorno 21 sono
progetti di cave. Il
WWF, con un faticoso
lavoro sul sito internet
della Regione, possibile
solo a chi ha maturato
lunga esperienza nel
settore e certamente non
al semplice cittadino,
ha provato a sommare le
richieste dei cavatori
per ogni singolo
intervento. Prendendo in
considerazione 20 dei 21
progetti (uno non è
stato rintracciato) si
arriva all'incredibile
cifra di 9.835.817 metri
cubi di nuovi possibili
scavi in quella che a
parole dovrebbe essere
la regione verde
d'Europa!
La parte del leone la farebbe la provincia di
Chieti con oltre 6 milioni di mc e mezzo
(6.593.906, più i metri cubi di una cava a
Paglieta di cui non è stato possibile risalire
all'entità della richiesta), seguita dalla
provincia di Pescara con 2.212.121 metri cubi,
dalla provincia di L'Aquila con 607.000 mc e
dalla Provincia di Teramo con 599.726 mc.
Il progetto più rilevante è quello proposto
dalla società DAS per l'ampliamento di una cava
a Civitaluparella per l'incredibile ammontare di
quasi 4 milioni di metri cubi di calcare da
estrarre (per la precisione 3.764.502 mc). Si
ricorda che questa società si è vista
recentemente sequestrare una cava proprio a
Civitaluparella (la stessa?) dal Corpo Forestale
dello Stato che ha contestato addirittura
l'assenza delle autorizzazioni dal 2009 e il
mancato ripristino ambientale stabilito dal
vincolo paesaggistico cui la zona è sottoposta!
A seguire, in ordine di entità dell'intervento,
vi è la cava della Laterlite a Lentella con una
richiesta di scavo per 2.670.422 mc (di cui
1.960.000 di materiale utile). Anche in questo
caso ricordiamo che recentemente il Comitato VIA
ha già rilasciato un'autorizzazione “in
sanatoria” avendo la Ditta proceduto ad avanzare
una richiesta di autorizzazione nello stesso
comune a scavo già effettuato (!).
Tra gli altri interventi di grande entità si
segnalano la nuova cava proposta dalla G.T.V.
Inerti a S. Benedetto in Perillis (per 520.000
mc) posta in un'area ad elevatissimo valore
paesaggistico in cima alle svolte di Popoli,
l'intervento della T.I.S.A.M. a Turrivalignani
per 600.000 mc di argilla (prossimo ad un Sito
di Interesse Comunitario), quello della Lafarge
Gessi ad Abbateggio (per 1.300.000 mc di cui
1.095.000 utili) e quello della DAELI a
Civitella del Tronto (per 196.595 mc), in un
territorio letteralmente crivellato dalle cave. |