PESCARA,
3.8.2013
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Il Fiume Vomano nel territorio di Roseto verrà
in larga parte intubato per realizzare una
centrale idroelettrica proposta dalla società
Energy Seekers. Si potrà captare dal fiume fino
a 22.000 litri al secondo da un corso d'acqua
che è già ridotto ad una fogna con gravissimi
problemi ambientali. L'acqua, invece che
scorrere nell'alveo, per 1,78 km sarà
trasportata in un tubo enorme/canale verso la
centrale, da cui verrà restituita al fiume.
In alcuni periodi, considerando anche altre
piccole captazioni a monte, rimarrà nel fiume
solo il 7,6% della portata, un rigagnolo!
Il Vomano, a causa della pressione antropica che
ne ha già sconvolto portata e qualità delle
acque, non rispetta gli obiettivi di qualità
fissati dalla Direttiva 60/2000 “Acque”
dell'Unione Europea, in quanto il tratto di
fiume coinvolto è classificato dall'Arta nelle
categorie Scadente o Sufficiente a
seconda degli anni. Si ricorda che tutti i fiumi
europei entro il 2008 dovevano raggiungere lo
stato sufficiente ed entro il 2015 lo stato “buono”.
Il Comitato CCR-VIA della Regione si è spaccato
sul progetto, visto che l'ARTA, assieme ad un
altro membro nominato dal Consiglio Regionale,
ha votato negativamente facendo mettere a
verbale le motivazioni tecniche alla base del
dissenso. E' notorio che la sottrazione di una
quantità spropositata di acqua ha un effetto
dirompente sulla qualità del fiume e sulla sua
capacità di autodepurarsi. Il tutto su un corso
d'acqua già disastrato, con effetti anche sulla
qualità delle acque costiere visto che in foce
non si rispettano i parametri per la
balneabilità. Nel rilasciare il parere di non
assoggettabilità a VIA (quindi l'opera non farà
la Valutazione di Impatto Ambientale completa!),
il Comitato si limita incredibilmente ad
inserire una frase auto-assolutoria “l'opera
non dovrà precludere il raggiungimento degli
obiettivi di qualità comunitari”. Ma non è
proprio il comitato VIA a dover valutare gli
effetti dell'opera?
Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF
Abruzzo “La Regione da un lato ha chiesto una
deroga all'Unione Europea sulla qualità delle
acque del Vomano rispetto agli obiettivi di
qualità e dall'altro continua ad aumentare la
pressione antropica sullo stesso fiume. Per
questo la decisione del Comitato CCR-VIA
presieduto dall'Arch. Antonio Sorgi lascia
esterrefatti, anche perché rende velleitari i
proclami lanciati solo qualche settimana fa
dall'Assessore Di Dalmazio che auspicava il
risanamento dei fiumi per tutelare le imprese
turistiche della costa. Evidentemente in Regione
esistono forze più rilevanti del volere
dell'assessore e dei bisogni non solo
dell'ambiente ma anche di intere categorie
produttive come quelle degli albergatori e dei
balneatori. La cosa sconvolgente è che il
comitato CCR-VIA ha approvato il progetto
facendo fermare la procedura al solo screening
senza far assoggettare l'opera alla procedura di
Valutazione di Impatto Ambientale completa,
necessaria, in base al Testo Unico
sull'Ambiente, per i progetti che possono avere
un impatto. Ebbene, il Comitato VIA ritiene che
intubare gran parte di uno dei fiumi più
importanti della regione non ha neanche un
potenziale effetto sulla qualità ambientale!
Evidentemente l'ARTA, che già nel 2010
individuava ufficialmente nelle captazioni una
delle cause principali dello stato disastroso
dei nostri fiumi, ha sognato. Considerato il
modo di procedere di questo comitato CCR-VIA è
indifferibile un profondo cambiamento nella sua
costituzione e nelle modalità di esame dei
progetti, anche perché si rischia l'apertura
della procedura d'infrazione comunitaria per
l'evidente incongruenza con le politiche europee
in materia di acque.” |