PESCARA,
6.2.2013
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Il foto-trappolaggio
continua a riservare
sorprese all'Oasi WWF
delle Gole del
Sagittario ad Anversa
degli Abruzzi in
provincia di L'Aquila.
Dopo le splendide
immagini di tre orsi in
cammino sui sentieri
dell'area protetta ora è
il turno delle riprese
del raro ed elusivo
Gatto selvatico.
Solitamente si associa il gatto selvatico (Felis
silvestris) alle foreste di latifoglie miste
o, in Sardegna, di macchia mediterranea. In
Italia il gatto selvatico vive principalmente
sulle Alpi liguri al confine con la Francia,
sulle Alpi Carniche al confine con la Jugoslavia
e lungo la dorsale appenninica centrale fino
alla Sicilia.
Si distinguono due sottospecie di gatto
selvatico: il gatto selvatico europeo (Felis
silvestris silvestris) e il gatto selvatico
sardo (Felis silvestris libyca) che
asppartiene al gruppo libyca, comprendente i
gatti selvatici africani e del Medio Oriente.
La specie di gatto selvatico è inserita
dall'IUCN nella categoria di minaccia LC-Least
Concern (a rischio minimo). Il suo aspetto
ricorda quello di un gatto soriano ma ha la
testa più grande e il pelo più scuro. I maschi
si differenziano dalle femmine per la taglia,
decisamente superiore (5,500-3,550 kg), anche se
vi possono essere delle variazioni a seconda
delle stagioni. Esclusivamente carnivoro, questo
affascinante felino è un cacciatore notturno e
si ciba di piccole prede (roditori, uccelli,
lagomorfi, piccoli rettili, insetti). Il gatto
selvatico possiede un tipo di organizzazione
sociale dove vige una rigida ripartizione dello
spazio tra individui dello stesso sesso (tra
maschi e femmine invece è possibile una
sovrapposizione degli spazi). Questo tipo di
organizzazione sociale, sostanzialmente
solitaria, non permette a questa specie di
raggiungere densità elevate in natura. Le
conoscenze finora acquisite sulla distribuzione
di questo felide non sono molte. Ciò è dovuto
sia alla natura di questo animale,
particolarmente elusivo, sia alle difficoltà
oggettive di identificarlo: il gatto selvatico
infatti viene spesso confuso con quello
domestico. E' difficile definire con esattezza
la consistenza e lo stato delle popolazioni di
questa specie. Tra i fattori di minaccia vi sono
quelli tristemente comuni a tutte le popolazioni
selvatiche come la modificazione e la
frammentazione degli habitat e il bracconaggio,
cui se ne aggiunge, in questo caso, una più
specifica e, per così dire peculiare a questa
specie: l'ibridazione con il gatto domestico che
incide a tal punto da essere considerata in
alcune regioni d'Europa addirittura il
principale fattore di minaccia.
Dichiara Filomena Ricci, Direttore dell'Oasi WWF
Gole del Sagittario: “Le immagini sono state
raccolte da due giovani ricercatrici e da una
stagista, Valentina Barone, Sefora Inzaghi e
Camila Grigolo in collaborazione con Piercarlo
Di Giambattista della locale Coop. Daphne. Sono
impegnati nelle ricerche necessarie per redigere
il Piano di Gestione del Sito di Interesse
Comunitario delle Gole del Sagittario. Infatti,
quest'area è considerata una tra le più
importanti a livello europeo per la biodiversità,
ospitando Lupo, Orso bruno, Aquila reale e
decine di habitat particolarmente protetti a
livello continentale. Ora si aggiunge all'elenco
delle specie presenti nella riserva il Gatto
selvatico di cui non avevamo informazioni in
precedenza. La rete di fototrappole che abbiamo
attivato nell'area protetta ci sta dando
informazioni importantissime sull'uso delle
varie aree della riserva da parte delle diverse
specie di mammiferi, dati che ci daranno
indicazioni importanti per la gestione dei vari
ambienti e in particolare del bosco. Possiamo
svolgere queste ricerche grazie ai fondi di un
bando del Piano di Sviiluppo Regionale
dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione
Abruzzo a cui abbiamo partecipato assieme al
limitrofo comune di Villalago, anch'esso incluso
nel territorio del SIC con la sua Riserva del
Lago di San Domenico”. |
INFO: Stazione Ornitologica Abruzzese, Via A. De
Nino 3, PESCARA, Cell 3683188739
Centro Studi Montagna Vastese Cell. 3355894694 |